Mercoledì 8 febbraio è passato alla Camera dei Comuni, con 494 voti favorevoli e 122 contrari,  un disegno di legge che consentirà al governo conservatore guidato da Theresa May  di invocare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona per l’uscita dall’Unione Europea. La parola passa ora alla Camera dei Lord.

Tutti gli emendamenti presentati sono stati bocciati, tra cui quello che puntava ad assicurare l’impegno del governo per tutelare in futuro i cittadini dell’Unione Europea residenti nel Regno Unito e la proposta laburista di un voto vincolante del Parlamento sui contenuti dell’accordo con l’Unione Europea dopo i due anni di negoziato previsti.

La maggioranza dei laburisti ha seguito la linea di rispetto della volontà popolare espressa nel referendum voluta dal leader Jeremy Corbyn. Nella sua pagina Facebook Corbyn sottolinea tuttavia che le dichiarazioni dei deputati conservatori e gli emendamenti respinti dimostrano la loro volontà di usare la Brexit per trasformare la Gran Bretagna in un paradiso fiscale. 52 deputati laburisti hanno  votato contro il disegno di legge. Proprio per il loro disaccordo sul voto a favore della Brexit si sono dimessi dal governo ombra Clive Lewis, Ministro del Commercio, Jo Stevens, Ministro per il Galles, Rachael Maskell, Ministro per l’Ambiente e Dawn Butler, Ministro per le Comunità. Gli indipendentisti scozzesi, i verdi e i liberal-democratici hanno votato contro il disegno di legge.