Si fa sempre più alta la tensione all’interno dei campi profughi palestinesi, causata dalle continue incursioni armate sia da parte di militari israeliani che dell’Autorità palestinese a danno della popolazione e in particolare dei giovani. Nell’ultimo mese ho potuto verificare personalmente le tensioni e la paura che circondano la zona ai confini della città di Jenin, dove i civili si vedono costantemente attaccati dalle forze armate di entrambe le fazioni. Nelle scorse ore l’ANP è riuscita, grazie all’aiuto dei fumogeni, ad irrompere nell’abitazione della famiglia di Fadel Jadeun alla ricerca del giovane Ahmed, un ragazzino di 17 anni soprannominato Saruk, che tradotto dall’arabo significa missile. Non trovandolo, l’intera famiglia – quattro donne e tre uomini -, è stata trattenuta in ostaggio in attesa che Ahmed facesse ritorno. Tra di loro, incarcerati per 6 ore, il fratello, gravemente ferito nei giorni scorsi a causa di un incidente automobilistico.

La trattativa di mediazione per liberare la sua famiglia si è conclusa all’alba: Ahmed ha scelto di costituirsi. Ancora adesso il giovane è trattenuto in carcere senza una precisa accusa, né un supporto legale che lo tuteli. I campi profughi, come già accennato nei precedenti articoli di denuncia, restano privi di un supporto legale e di una reale supervisione da parte delle forze dell’ordine.