Stanotte a Bruxelles, all’interno di un interminabile scontro durato oltre 30 ore, un commando composto da diversi terroristi mascherati in giacca e cravatta ha preso in ostaggio democrazia e sovranità popolare di un intero paese.

Per il rilascio dell’ostaggio che risponde al nome di Grecia, è stato richiesto un riscatto di 50 miliardi di euro da pagare in soli 3 giorni.

L’ostaggio, prima vessato e poi pesantemente minacciato e ricattato per avere la garanzia di essere rilasciato “vivo”, dovrà dare disposizioni per pignorare beni pubblici del proprio paese, fino al raggiungimento della cifra richiesta dai rapitori.

I terroristi, che rispondono al nome di battaglia di “Eurogruppo”, hanno messo a punto il rapimento grazie ad un dettagliato piano studiato per anni nei minimi particolari. Le autorità e le forze dell’ordine di tutto il continente brancolano nel buio assoluto, anche perché queste ultime sempre più spesso rispondono agli ordini di questi criminali.

Certi della loro impunità, è praticamente ovvio che questi “terroristi” vorranno ripetere i loro atti criminosi anche verso altre vittime, le quali da adesso in poi saranno accondiscendenti e remissive  a fronte di qualsiasi richiesta da parte dell’Eurogruppo.

Ad una prima lettura quanto riportato sopra sembrerebbe il dispaccio breve di un atto terroristico e in effetti lo è.

Il Summit che si è svolto fra i capi di Stato dell’Unione Europea, descritto dai mass media come incontro risolutore per trovare un accordo per la Grecia, è stato un vero e proprio atto terroristico perpetrato ai danni di 11 milioni di persone.

I giornali useranno toni un po’ più edulcorati per descrivere questo schifo, qualcuno giustificherà questo crimine come un atto poco elegante, doloroso ma comunque dovuto per scongiurare conseguenze peggiori.

Anche ai tempi del nazismo si giustificavano le rappresaglie e l’uccisione di 10 civili per ogni soldato tedesco colpito.  All’epoca, questa pratica veniva definita dagli occupanti come una forma di “prevenzione”, un deterrente per fiaccare la resistenza partigiana.

Ed è sempre durante l’occupazione nazifascista che i partigiani venivano chiamati “banditi” su cartelli che ne segnalavano la presenza.

La richiesta che è stata fatta alla Grecia, ovvero pignorare 50 miliardi di beni pubblici in 3 giorni e destinarli al MES, il famigerato  fondo Salvastati, è equiparabile ad una richiesta che domani  potrebbe essere fatta all’Italia.

Considerata la consistenza del paese ellenico, in proporzione,  sarebbe come se all’Italia sequestrassero 500 miliardi di euro.  Considerato come siamo messi, saremmo costretti a cedere tutti i beni artistici e i monumenti di Roma, Firenze e Napoli messi insieme e già che ci siamo, perché no, anche un pezzo di costa ligure e adriatica.

La Grecia che cosa potrà dare in cambio per raggiungere 50 miliardi di Euro?  Forse un paio di isole? Magari Corfù e Mykonos con tutti i suoi abitanti potrebbero andare bene…

Un po’ come succedeva un tempo, quando si perdeva una guerra e allo Stato perdente veniva tolta sovranità e un pezzo del proprio territorio.

Se tutto questo non fosse reale e a occupare le istituzioni europee ci fossero persone anziché terroristi in giacca e cravatta, verrebbe quasi da sorridere e a ripensare ad un famoso film dove Totò tentava di vendere il Colosseo agli stranieri…

Purtroppo tutti noi abbiamo un grosso problema: quanto sta accadendo in queste ore non è un film comico, ma è maledettamente vero.

Il problema ancora più grande è che questa mostruosità è stata pensata dai nostri “Eurogovernanti” in combutta con BCE e FMI.

Davvero un bel modello di Unione Europea quello fin qui proposto, dove alcuni Stati più forti in nome di fantomatiche “regole comuni”, cannibalizzano e occupano altri Stati più deboli.