E’ iniziata la fine svendita dei gioielli di famiglia. Con un colpo di mano passato quasi inosservato, Matteo Renzi nei giorni scorsi ha imposto le dimissioni a Franco Bassanini, presidente di Cassa Depositi e Prestiti (CDP). Per ottenere questo cambiamento strategico è arrivato a minacciare di commissariare il Consiglio di Amministrazione di CDP, una pratica che ormai è diventata prassi usuale per il capo del governo. E così Bassanini è stato sostituito alla presidenza di CDP dal candidato di Renzi, Claudio Costamagna.

Per chi non ne fosse a conoscenza, Cassa Depositi e Prestiti è una società per azioni finanziaria italiana, partecipata per il 80,1% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, per il 18,4% da diverse fondazioni bancarie (private) e per il restante 1,5% in azioni proprie.

Per avere un quadro economico completo, CDP al 31 dicembre 2013 aveva un capitale investito di circa 252,2 miliardi di euro, con un patrimonio netto di 15,5 miliardi di euro, mentre la raccolta ammontava a 98,6 miliardi in libretti postali e 111,2 miliardi in Buoni fruttiferi postali. L’esercizio di CDP nel 2013 è stato chiuso con un utile netto di 3,1 miliardi.
Per capire invece chi è Claudio Costamagna ma soprattutto chi o cosa egli rappresenti, basta cercare nel suo Curriculum.

Claudio Costamagna, classe 1956, di formazione bocconiana, nel 1985 Direttore Finanziario della Montedison, nel 1988 diventa uomo della Goldman Sachs, la nota banca americana che insieme a Lheman Brother, JP Morgan e Merril Lynch ha dato il via alla crisi economica iniziata nel 2008 e che ancora oggi stiamo subendo. Nel 1999 il grande salto: Costamagna diventa Presidente della divisione Investment Banking di Goldman Sachs per l’Europa, Medio Oriente e Africa e anche membro dello European Management Committee e del Global Partnership Committee. Ruoli che ricopre per oltre 8 anni. Nel 2012 è Presidente di AAA – Advanced Accelerator Applications, Gruppo farmaceutico europeo specializzato nella medicina nucleare e sempre nel 2012 Presidente della Impregilo SpA, principale gruppo italiano nella costruzione di infrastrutture, dal 2013 membro del Consiglio di Amministrazione di Luxottica.

Insomma, un uomo dal curriculum pesante, in cui spiccano i quasi 20 anni passati in Goldman Sachs, una delle banche d’investimento e di consulenza finanziaria più grandi del mondo, che guarda caso ha visto fra i suoi consulenti, Mario Draghi, (Attuale Presidente della BCE), Romano Prodi (il traghettatore dell’entrata italiana nell’Europa dell’euro) e Mario Monti, che non ha certo bisogno di presentazioni.

Ma chi o meglio, che cos’è Goldman Sachs?  La banca che nel 2008 ha pilotato la vendita di titoli tossici i derivati spazzatura, provocando la crisi. Ma Goldman Sachs, a cui Costamagna è tanto legato, rappresenta anche molto altro: ad esempio, è uno dei principali attori della crisi che da anni sta subendo l’Europa, come ben spiegato in questo articolo di Repubblica Economia e Finanza del 2011, che descrive come questa banca da anni sia impegnata in una vera e propria guerra contro l’Europa.

E’ anche una delle principali banche che finanziano la produzione di armi, come le Cluster Bomb, le stesse armi che poi vengono vendute in Medio Oriente e in Africa, scatenando guerre, terrorismo e destabilizzazioni a non finire.

Goldman Sachs è la banca americana di maggior peso all’interno degli equilibri di potere del Fondo Monetario Internazionale.

Goldman Sachs infine è quella banca che pochi giorni fa, per bocca del suo emissario Huw Pill, ha dichiarato guerra alla Grecia, abbandonando il tavolo delle trattative tra FMI e governo greco, auspicando nuove elezioni e un cambiamento di vertice, minacciando un default per lo Stato ellenico, con tutte le sue gravi conseguenze per la popolazione.

Se non lo si fosse ancora capito, stiamo parlando di nazismo economico, messo in opera da un gruppo di banchieri che invece di usare le armi per invadere e occupare i paesi, usano la loro potenza economica per ottenere gli stessi risultati di una guerra.

Goldman Sachs rappresenta uno dei maggiori interpreti di questa nuova forma di nazismo esercitato attraverso la violenza economica, la destabilizzazione dei paesi, il ricatto, la minaccia, l’appropriazione di beni pubblici e la distruzione dei popoli e del pianeta.

Come già detto, Costamagna, il nuovo Presidente di CDP imposto da Renzi, è un uomo fidato di Goldman Sachs, presente anche nel giugno 1992 alle famose riunioni sul panfilo Britannia al largo di Civitavecchia, nelle quali banchieri anglo-americani e uomini pubblici e privati italiani decisero la svendita del paese Italia, attuato tramite la linea di privatizzazioni delle aziende strategiche nazionali e portata poi avanti col contributo decisivo di Romano Prodi. Perché nominare Presidente di una delle più importanti società italiane a controllo pubblico, un uomo cresciuto negli ambienti dell’alta finanza americana e della grande industria privata?

La risposta si trova proprio nelle recenti dichiarazioni del Renzi: “L’Italia si trova oggi a un passaggio decisivo per la ripresa. Le riforme strutturali, l’attrazione degli investimenti e una politica di bilancio basata sul taglio delle tasse sul lavoro stanno riportando il paese alla crescita. In questo contesto il rafforzamento del ruolo di CDP risulta ancora più cruciale”

“Riforme Strutturali”, ossia cancellare gli ultimi vincoli legislativi che impedivano la svendita finale del paese.
“Taglio delle tasse sul lavoro”, un’espressione che nasconde l’intenzione di svalutare ulteriormente il mercato del lavoro, aumentando lo sfruttamento di persone che lavoreranno ad un costo sempre più basso.
“Attrarre investimenti”, per intendersi mettere all’asta a basso prezzo gli ultimi gioielli di famiglia del paese, sottraendoli al controllo pubblico per darli in mano a quello privato: vedi Poste Italiane ed Eni e le sue controllate, Enel e Finmeccanica, ultimi pezzi strategici del nostro paese.
“Rafforzamento del ruolo cruciale di CDP”, in altre parole controllare tramite il CDP gli ultimi risparmi degli italiani.

Se ancora non lo si fosse capito, il nostro telecomandato premier ha piazzato sulla scacchiera un altro pezzo strategico da novanta, naturalmente per conto di “altri. A Claudio Costamagna adesso viene affidato persino il controllo di 250 miliardi di risparmi postali dei cittadini italiani.

In questi giorni stiamo assistendo coi nostri occhi all’assedio del nuovo nazismo economico a danno del popolo della Grecia. Gli stessi nazisti economici per mezzo di governanti complici e al tempo stesso ostaggi del potere delle banche, hanno insediato ormai i loro rappresentanti in quasi tutti i ruoli chiave del nostro paese. Dopo la Grecia sarà la volta dell’Italia e della Spagna e poi di altri paesi ancora; se non faremo qualcosa, tutti questi verranno definitivamente occupati, come nel ‘41 con il nazismo.

Per quanto tempo ancora vogliamo chiudere gli occhi e piegare la testa di fronte alle banche armate e ai loro emissari?