Il governo del Venezuela ha lanciato una campagna di comunicazione a livello internazionale, denominata “Obama, deroga el decreto ya”,  (Obama, ritira subito il decreto!)

Il decreto è stato approvato nei giorni scorsi dagli Stati Uniti che hanno irresponsabilmente classificato il Venezuela come “Pericolosa Minaccia “.

La Campagna vuol denunciare la gravissima decisione presa da Washington e ha come obiettivo la raccolta di oltre 10 milioni di firme in Venezuela.

In questi primi giorni si sono riversati nelle piazze di tutte le città e dei paesi venezuelani migliaia cittadini indignati di ogni età, professione, razza, religione e condizione economica.

Il decreto del governo statunitense puntava a  dividere, intimorire e isolare il Venezuela, ma a vedere gli ultimi eventi pare che abbia sortito l’effetto contrario. Infatti per voce del presidente Evo Morales il Venezuela ha ricevuto l’appoggio e la solidarietà della Bolivia, Morales ha aggiunto che se gli USA aggrediranno in modo aperto o “coperto” il Venezuela, tutto il Sud America si solleverà per far rispettare il principio di sovranità del Venezuela in quanto Stato membro del CELAC.  Anche il Brasile, l’Argentina, l’Ecuador, l’Uruguay e persino la Colombia (nemico storico del Venezuela) hanno dichiarato il loro appoggio allo Stato Venezuelano, qualora non ne venisse rispettato il “principio di sovranità” da parte degli USA.

In tutto il paese c’è coscienza sulla gravità della minaccia mossa dalla Casa Bianca, in quanto è risaputo che questi “decreti” sono sempre un preambolo a successive forme di sanzioni commerciali, boicottaggi economici, per arrivare spesso ad aggressioni militari coperte da colpi di stato, usati sovente dagli USA, specie in Sud America, come strategia per eliminare un determinato governo troppo poco compiacente alle politiche governative nordamericane.

Ne hanno ancora buona memoria negli anni passati paesi come Cile, Argentina, Nicaragua, Guatemala, Colombia, Uruguay, e più di recente tale strategia si è confermata in Iraq, Siria, Libia, Ucraina, Egitto.

La Campagna lanciata dal governo di Maduro è di respiro internazionale e si concluderà il 19 di aprile, con una giornata di protesta mondiale, convocata dal Foro di San Paolo e dalle organizzazioni e reti democratiche di solidarietà e appoggio alla sovranità del Paese venezuelano.

La campagna è stata lanciata al grido di testimonianza: “Il Venezuela non è una minaccia, al contrario siamo un territorio di pace, siamo una speranza.  E’ possibile aderire alla Campagna firmando QUI 

Una simpatica signora venezuelana intervistata dalla televisione Telesur dichiara “Il Venezuela non è una minaccia, siamo sempre stati per la Pace, siamo per la Pace e continueremo sempre ad essere per la Pace.”

Dati alla mano siamo andati allora a verificare la veridicità di queste testimonianze ed è risultato che in effetti il Venezuela non ha mai fatto guerre contro nessuno, salvo contro l’Impero spagnolo per ottenere la sua indipendenza insieme a quella di altri 5 Paesi sudamericani.

Al contrario invece, sempre dai dati alla mano, risulta che nel corso della loro storia gli USA hanno aggredito ben 14 Paesi sui 21 che formano l’attuale America latina.

Abbiamo inoltre scovato un dato ancora più sorprendente, gli USA  hanno passato il 93% della loro storia in guerra, vivendo in pace solo 17 anni, passando da decine di guerre interne, esterne ed espansioniste. Su 239 anni di storia dalla data di fondazione dello Stato nordamericano ben 222 di questi sono stati caratterizzati da continue guerre.