Il leader dell’Anp, Mahmoud Abbas, ha presentato al Consiglio di sicurezza Onu una Risoluzione che ha lo scopo di mettere fine all’occupazione israeliana della Palestina entro la fine del 2017.

La proposta, presentata dalla Giordania e da lui sostenuta, assicura la “Soluzione a due Stati” che deve avvenire sui confini del 1967 e con Gerusalemme capitale di due Stati e Gerusalemme Est capitale della Palestina. Punto importante di questa Risoluzione è la proposta di accordo sui rifugiati palestinesi fuori dai confini dello Stato “in base all’iniziativa di pace araba e alla Risoluzione Onu del 1974”. La Risoluzione invoca anche la fine di tutte le attività delle colonie illegali e la messa in campo di preparativi di sicurezza che consentano la presenza di una terza parte internazionale. “Siamo favorevoli ad una Conferenza internazionale sui negoziati – ha spiegato Abbas ad una riunione della leadership palestinese a Ramallah – ma questi non devono durare più di un anno“.

La bozza del documento è “in blu”, ossia secondo le consuetudini dell’Onu è pronta ad essere votata entro 24 ore. Ma l’ambasciatore palestinese al Palazzo di Vetro, Ryad Mansour, ha spiegato che serviranno ancora tempo e ulteriori negoziazioni.

Nel frattempo il dipartimento di Stato ha fatto sapere che gli Stati Uniti non appoggiano la Risoluzione palestinese presentata al Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

Secondo l’Ansa, il testo afferma l’urgenza di raggiungere, entro e non oltre 12 mesi dopo l’approvazione della Risoluzione, “una soluzione giusta, pacifica, duratura e globale che ponga fine all’occupazione israeliana e raggiunga l’obiettivo della soluzione di due Stati indipendenti e democratici”. Prevede poi una transizione concordata verso l’indipendenza della Palestina entro il 2017. Un punto importante è la definizione di un programma per l’attuazione delle misure di sicurezza, che deve essere posto al centro dei negoziati nel quadro stabilito dal documento. L’accordo finale deve porre fine all’occupazione e portare ad un immediato riconoscimento reciproco.

Fonti: AnsaMed/Agenzie