Foto The Guardian

Un attentatore suicida ha ucciso lunedì almeno 23 persone in un corteo di musulmani sciiti durante la cerimonia dell’Ashura a Potiskum, nel nord-est della Nigeria. Potiskum si trova nello Stato di Yobe, un territorio al centro delle rivolte dei ribelli sunniti di Boko Haram. Durante la cerimonia l’attentatore si è unito agli sciiti che marciavano attraverso un mercato ed ha fatto poi esplodere il suo dispositivo.

Secondo quanto riferisce The Guardian, i testimoni dell’attentato, tra cui i parenti di alcune vittime, hanno detto di aver contato 23 corpi sulla scena ma anche che i soldati hanno iniziato a sparare subito dopo l’esplosione e che non è chiaro verso chi sparassero o se qualcuno sia stato colpito dai loro colpi.

La festa dell’Ashura segna la morte, durante la battaglia di Karbala, più di 1.300 anni fa, del nipote del profeta Maometto, l’Imam Hussein.

Il movimento di Boko Haram sta portando avanti da cinque anni una campagna per uno stato islamico, uccidendo migliaia di persone, ed è visto come la principale minaccia per la sicurezza in Nigeria, la maggiore economia dell’Africa e il Paese leader nella produzione di petrolio.

Il governo della Nigeria ha annunciato il mese scorso di aver concordato un cessate il fuoco con Boko Haram e che erano in corso colloqui in Ciad per il rilascio delle oltre 200 studentesse nigeriane rapite nel mese di aprile dai ribelli islamici. Ma anche se il Ciad, come mediatore, afferma che le trattative sono ancora in corso, un’ondata di recenti attacchi perpetrati a nordest della Nigeria da presunti combattenti di Boko Haram ha sollevato seri dubbi sul fatto che una pace duratura possa essere raggiunta.

Il presidente Goodluck Jonathan, che concorre per il suo secondo mandato alle elezioni del prossimo mese di febbraio, sta affrontando un aumento delle critiche in patria e all’estero per non aver fatto abbastanza per fermare l’insurrezione di Boko Haram e per ottenere il rilascio delle ragazze.

Secondo The Guardian, in una dichiarazione di lunedì scorso, il partito di opposizione, All Progressives Congress (APC), ha accusato il governo di Jonathan di indurre in errore il popolo sull’accordo di pace con il gruppo islamista. “Il presidente ha fallito nel suo dovere più sacro, proteggere la sicurezza e il benessere dei cittadini della Nigeria”, ha detto l’APC.