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Un attentatore suicida ha ucciso almeno 27 miliziani sciiti lunedì al di fuori della città irachena di al-Jurf Sakhar, dopo che durante il fine settimana le forze di sicurezza avevano spinto i militanti dell’IS fuori della zona.

Un’autobomba a Baghdad ha invece ucciso 15 persone. Secondo il quotidiano Daily Star, l’attentatore era alla guida di un veicolo imbottito di esplosivo e probabilmente rubato alle truppe governative. L’attacco è avvenuto su una strada con negozi e ristoranti nel distretto di Karrada, sede sia musulmani sunniti, sciiti e altri gruppi etnici. Tra i feriti anche 60 miliziani sciiti, che avevano aiutato le forze governative a riconquistare la città appena a sud della capitale.

Secondo le fonti del quotidiano libanese si prevedono nelle prossime settimane altri attacchi settari nei confronti degli sciiti, che si preparano per la festa religiosa di Ashura, un evento che si terrà nei primi giorni di novembre e che definisce lo sciismo e la sua rottura con l’Islam sunnita. Milioni di sciiti si riuniranno nelle moschee di tutto il Paese per commemorare l’uccisione di Hussein, nipote del profeta Maometto nella battaglia di Kerbala nel 680 d.C. Lo Stato Islamico considera gli sciiti come infedeli che meritano di morire e questi attacchi nei loro confronti stanno riportando la violenza ai livelli del 2006 e del 2007 al culmine della guerra civile.

Tenere Jurf al-Sakhar è fondamentale per le forze di sicurezza irachene, che sono riuscite a scacciare lo Stato Islamico dopo mesi di combattimenti ed è alta la necessità di capitalizzare la loro vittoria per tenere i militanti lontano da Baghdad. Il gruppo ha minacciato di marciare su Baghdad, sede di forze speciali e migliaia di milizie sciite, che si prevede opporranno resistenza per difendere la capitale minacciata. Secondo le fonti il prossimo combattimento significativo nei pressi di Baghdad è previsto nel cuore sunnita della provincia di Anbar.