Il 21 giugno una parata festosa e multietnica attraverserà il quartiere Mac Mahon di Milano partendo alle 15 da piazza Diocleziano, per dare una risposta di apertura e nonviolenza alla crescente presenza fascista e razzista nella zona. Ne parliamo con Salvatore Fraticelli di Convergenza delle Culture, l’organizzazione umanista che ha lanciato l’iniziativa e coinvolto altre forze.

Da dove nasce l’idea della carovana?

Da un po’ di tempo a questa parte, nella Zona 8 in generale e nel quartiere Mac Mahon in particolare, stiamo assistendo a tentativi di apertura di sedi da parte di gruppi Neo-Nazi-Fascisti, con chiara connotazione razzista e xenofoba. Inoltre sono in aumento gli episodi razzisti e violenti in tutta la città di Milano. Con la Carovana delle Culture vogliamo dare una risposta positiva e nonviolenta a questi fenomeni, mostrando la bellezza delle culture nella loro diversità. Vogliamo invitare il quartiere a prendere posizione in maniera allegra e festosa, accogliendo le culture che sfilano con musica, balli, costumi tipici, ecc.

Come sta andando l’organizzazione?

 Si sta cercando di coinvolgere gruppi e comunità di tutti i continenti e di ottenere un’ampia adesione di associazione e anche di partiti. Al momento è confermata la partecipazione di gruppi dell’America Latina (Equador, Perù, Cile), dell’Africa (Togo e altri paesi dell’Africa Occidentale) e dell’Asia (Filippine). Ci siamo resi conto che a Milano esiste un universo esteso di associazioni e gruppi riferiti alle varie comunità di stranieri, con i quali stiamo prendendo contatto, anche attraverso i vari consolati.

La collaborazione con le altre associazioni coinvolte proseguirà con nuove iniziative?

Visto le premesse con cui siamo partiti, ovviamente ci auguriamo che la collaborazione fra tutte le realtà coinvolte nella Carovana delle Culture prosegua anche dopo il 21 giugno, per creare un’onda positiva in risposta ai fenomeni di razzismo.