Giulia Innocenzi, progressista e capo di Avaaz-Italia, mentre giustificava in tv il bombardamento NATO/italiano della Libia: "Ormai il pacifismo è di destra".

Per venderci le loro guerre, i poteri forti hanno saputo mobilitare i siti “progressisti” ed infiltrare i forum pacifisti.
Internet ci fa dialogare con la gente in tutto il mondo liberamente? E’ un prezioso strumento di democrazia diretta, che ci consente di auto-organizzarci in movimenti d’opinione, al di fuori dei partiti? Così ci sembra. (E così è stato, effettivamente, alle origini.)Ma quell’1% della popolazione che detiene la metà di tutte le ricchezze (i “poteri forti”) non è rimasto con le mani in mano. Se possiede tutte quelle ricchezze a scapito di noi che le abbiamo prodotte nelle fabbriche, nei campi, negli uffici, è proprio perché ha saputo perfezionare tecniche in grado di condizionarci e di farci accettare, pur controvoglia, lo status quo. Figuriamoci, dunque, se quell’1% non ha saputo, attraverso i suoi esperti di comunicazione virtuale e di sociologia delle masse, elaborare metodi per volgere al proprio vantaggio gli strumenti informatici che, invece, avrebbero dovuto liberarci.

Le puntate 5 e 6 dell’ebook Progressisti in divisa illustrano due delle tecniche messe in pratica dai poteri forti. La puntata 5 illustra come essi creino “siti trappola”, solo in apparenza progressisti e gestiti dagli utenti — come il sito Avaaz.org, esaminato in dettaglio. La puntata 6 illustra, invece, come i poteri forti ricorrano ai “troll” (manipolatori delle conversazioni su Internet) per condizionare i nostri discorsi “liberi” nei forum e nei blog pacifisti, ma anche nei blog comuni: in pratica, la voce del padrone viene fatta passare per la vox populi.

Il caso di Avaaz è particolarmente interessante perché il sito riesce a raccogliere centinaia di migliaia di adesioni alle sue petizioni a favore di campagne apparentemente condivisibili da tutti (nel caso descritto nella puntata 5, si tratta di una campagna per salvare una foresta pluviale) ma in realtà finalizzate a sostenere la politica espansionistica statunitense e a screditare chiunque vi si opponga.

Infatti i poteri forti sono riusciti a farci accettare, alla lunga, le loro guerre in Iraq, in Libia e in Afghanistan (ancora in corso, nell’indifferenza più totale), anche perché hanno saputo mobilitare i siti “progressisti” ed infiltrare i forum pacifisti, per confonderci le idee, facendoci considerare necessarie o umanitarie queste guerre e distraendoci con dibattiti su temi “più urgenti”.

Che cosa dobbiamo fare, allora? Dobbiamo evitare come la peste i siti come Avaaz e rinunciare a partecipare ai dibattiti nei forum? Per niente! E’ estremamente formativo frequentare i siti apparentemente progressisti ed imparare a smascherare i condizionamenti occulti che vi vengono praticati. Così come è estremamente utile nella vita quotidiana saper individuare e fermare chi cerca di prevaricare gli altri all’interno di una discussione — e i forum Internet ci offrono un ottimo allenamento.

Ma, sopratutto, non corriamo rischi se rimaniamo sufficientemente vigili per neutralizzare i tentativi di condizionamento dei poteri forti. Ne abbiamo avuto una prova in questi mesi.  Infatti, i poteri forti hanno fallito nel loro tentativo di farci accettare un intervento militare diretto in Siria anche perché, dopo l’incauto avallo dato alla disastrosa guerra in Libia, la gente è diventata più attenta. In molti blog in cui si parlava della Siria, i provocatori interventisti sono stati subito cacciati e Avaaz, sentendo che l’aria era cambiata, non ha nemmeno osato proporre l’intervento militare diretto che invece aveva proposto per la Libia. Ha dovuto proporre petizioni l’anno scorso e poi di recente molto più soft (anche se ingannevoli lo stesso: il lettore è invitato a scoprire per se stesso in che modo).

Le puntate 5 e 6 di “Progressisti in divisa” vogliono, dunque, aiutare i lettori a saper riconoscere i “troll” provocatori e i siti ambigui e, in tal modo, a diventare utenti Internet sempre più consapevoli, indipendenti e… vigili.

Puntata 5: gli inganni di Avaaz. Cliccare o digitare: http://bit.ly/pid-05
Puntata 6: quanti troll! Cliccare o digitare: http://bit.ly/pid-06

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(L’ebook di Patrick Boylan, Progressisti in divisa: la Sinistra pacifista viene arruolata, appare a puntate sulla rivista online MegaChip; dopo l’ultima puntata verrà pubblicato per intero nella nascente collana ebook di MegaChip.)
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Note:

Le puntate finora uscite di “Progressisti in divisa: la Sinistra pacifista viene arruolata”:

puntata 1 – http://bit.ly/pid-01 — “Ricordare il 19 marzo 2011… per non riviverlo”
puntata 2 – http://bit.ly/pid-02 — “Le ong, belle infedeli – almeno spesso”
puntata 3 – http://bit.ly/pid-03 — “Come sono stati arruolati RaiNews24 e Tavola della Pace”
puntata 4 – http://bit.ly/pid-04 — “Paolo Dall’Oglio e Giulio Marcon: la meglio gioventù”
puntata 5 – http://bit.ly/pid-05 — “Gli inganni di Avaaz”
puntata 6 – http://bit.ly/pid-06 — “Come Internet ci intrappola — quanti troll!”