La Camera dei Deputati ha licenziato il disegno di legge (frutto sia di iniziativa governativa che di proposte parlamentari) che ratifica il Trattato internazionale sul Commercio di Armamenti. Un passo importante verso l’entrata in vigore di questo testo (che necessita 50 ratifiche di Stati) soprattutto considerando la rilevanza del nostro Paese nel settore.

Rete Italiana per il Disarmo sottolinea come molto positiva anche l’approvazione di un Ordine del Giorno collegato, che ricorda la situazione comunque avanzata, e da rispettare, dell’attuale legislazione italiana sull’export di armi. E’ importante che la legge 185/90 che norma il comparto sia rilanciata come esperienza positiva e utile nelle fasi di implementazione del Trattato dei prossimi anni.

 

Buone notizie quest’oggi sulla strada di un maggiore controllo internazionale, attualmente praticamente inesistente, sui trasferimenti di armamenti: cioè di quegli strumenti che poi vanno ad infiammare, come succede oggi, i conflitti in tutto il mondo. La Camera dei Deputati ha infatti approvato all’unanimità il Disegno di Legge di Ratifica del testo del Trattato Internazionale sul commercio di armamenti che l’Italia ha votato in sede ONU.

“Un nuovo e importante passo verso il traguardo che – anche come Rete Disarmo partner in Italia della mobilitazione internazionale Control Arms – abbiamo da tempo auspicato: cioè che il nostro Paese sia tra i primi dieci a ratificare il testo di Trattato già sottocritto ad inizio di giugno” commenta Francesco Vignarca coordinatore della Rete Italiana per il Disarmo.

Va ricordato infatti come la Rete Italiana per il Disarmo abbia scritto alcune settimane fa ai Parlamentari per chiedere un’azione fattiva nell’ottica di un percorso di ratifica veloce e condiviso. “Per entrare in vigore il Trattato ha bisogno della Ratifica di 50 Stati. Sappiamo che è volontà di questo Parlamento arrivare ad una Ratifica pienamente condivisa, ma ciò che chiediamo è che il nostro Paese sia tra i primi cinque al mondo a farlo. Saremo così traino per altri importanti Stati, portando fin da subito a livello internazionale la grande esperienza maturata nel campo del controllo degli armamenti. Lo dobbiamo anche agli oltre 40.000 volti raccolti in Italia a favore del Trattato. Siete disposti a metterci la vostra faccia e il vostro voto?” sono state le parole inviate a tutti i Deputati e Senatori.

“Un’interlocuzione che è stata sicuramente positiva – continua Vignarca – in particolare grazie alla collaborazione instaurata con l’intergruppo dei ‘Parlamentari per la Pace’ che ha accolto la nostra richiesta presentando bozze di disegni di legge sottoscritti da vari gruppi e deputati. Ma anche il Governo ci ha dato ascolto presentando un proprio DDL e ricevendo una nostra delegazione con il Sottosegretario agli Esteri Bruno Archi, firmatario a New York del testo di Trattato”.

L’obiettivo ora è quello di un altrettanto rapido percorso di discussione e votazione al Senato per arrivare alla Ratifica definitiva entro i tempi di convocazione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite prevista per fine mese. “Il voto alla Camera è un primo passo importante in un momento delicato della scena politica italiana che evidenzia la volontà di tutte le rappresentanze alla Camera di una rapida ratifica di un accordo internazionale che mira alla promozione della Pace e della sicurezza nel mondo – sottolinea Giorgio Beretta analista della Rete Disarmo sull’export e il commercio di armamenti – ma non può costituire un traguardo finale per tutti coloro che da tempo sottolineano la grande problematicità della diffusione di armi nel mondo”.

“Come Rete Disarmo ha già sottolineato in numerose occasioni, il nostro giudizio sul Trattato non può essere completamente positivo poiché la sua adozione riguarda solo i principali sistemi d’arma più le armi leggere e di piccolo calibro – commenta Maurizio Simoncelli vicepresidente dell’Istituto di Ricerca Archivio Disarmo – In particolare permangono solo una serie di limitate forme di controllo sulle munizioni e sulle componenti di armi, mentre restano esclusi sia le armi da fuoco che non hanno un esclusivo uso militare sia i trasferimenti di armi all’interno di accordi governativi e programmi di assistenza e cooperazione militari”.

Questi elementi convincono Rete Disarmo e le sue componenti a non accontentarsi del risultato ottenuto (che non è però di poco conto e che ci vede positivamente soddisfatti) ma a continuare il lavoro soprattutto in termini di miglioramento futuro del testo e di organizzazione adeguata dei meccanismi della sua implementazione.

da: it.euronews.com

“Ci aspettiamo perciò che il Governo italiano, una volta ratificato il Testo, si faccia subito promotore di simili ratifiche sia in sede di Unione Europea sia presso la NATO. I paesi aderenti alle due principali alleanze del nostro paese – USA compresi –  non possono affermare di voler promuovere la pace e la sicurezza internazionale se non ratificano un Trattato che intende prevenire il commercio illegale di armi che alimenta conflitti e guerre” conclude Beretta. Da sola l’Unione Europea potrebbe garantire più della metà delle ratifiche necessarie all’effettiva entrata in vigore del Trattato, un cammino che la campagna internazionale Control Arms sta spingendo con l’iniziativa “Race to 50”.

In tal senso rafforza l’importanza della seduta odierna della Camera la votazione unanime di un Ordine del Giorno presentato dal gruppo di SEL e firmato da tutti i gruppi parlamentari che, richiamando come il testo del Trattato ricerchi i “più elevati standard comuni possibili al fine di regolare o migliorare la regolamentazione del commercio internazionale di armi convenzionali”, impegna il Governo “ad applicare il Trattato sul commercio delle armi, continuando a dare piena attuazione alla legge n. 185 del 1990 e valorizzandola come modello a livello internazionale” e nel contempo a “promuovere, nei contatti bilaterali e multilaterali, l’adesione ovvero la ratifica di altri Stati al Trattato in questione affinché esso possa avere sempre più una dimensione universale”.

Anche Amnesty International ha espresso soddisfazione per il voto unanime con cui oggi la Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge per la ratifica del Trattato internazionale sul commercio di armi.

‘Auspichiamo un voto altrettanto unanime e sollecito in Senato’ – ha dichiarato Carlotta Sami, direttrice generale di Amnesty International Italia. ‘Ogni anno la violenza delle armi provoca nel mondo almeno 500.000 morti. Quanti altri ce ne saranno prima che il Trattato entri in vigore, col raggiungimento della 50esima ratifica?’

Il Trattato, approvato a larghissima maggioranza dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 2 aprile di quest’anno, aperto alla firma degli stati il 3 giugno e gia’ sottoscritto da  83 paesi, definisce per la prima volta gli standard internazionali per la compravendita di armi, il cui giro d’affari e’ stimato intorno ai 60 miliardi di dollari, legandoli al rispetto dei diritti umani; non disciplina l’uso domestico, ma richiede che gli stati si dotino di normative nazionali sul trasferimento delle armi e delle loro componenti.

Garantire il controllo sul commercio delle armi favorendo l’entrata in vigore di un trattato internazionale e’ una delle 10 richieste contenute nell’Agenda in 10 punti per i diritti umani che Amnesty International ha presentato a tutti i candidati e leader di coalizione, nell’ambito della campagna ‘Ricordati che devi rispondere’, nel corso dell’ultima campagna elettorale. Tale richiesta e’ stata sottoscritta da tutti i leader delle formazioni che compongono l’attuale governo e da 117 parlamentari.