“La pace nel mondo dipende dalla difesa dell’ambiente” (Wangari Maathai)

Il 6 marzo 2013, alle ore 18, presso la Casa internazionale delle donne, Sala Tosi, via della Lungara n. 19, a Roma, in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne e con il sostegno della Commissione delle elette del Comune di Roma,  l’associazione A Sud presenta la seconda edizione del “Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai”.

Cinque attiviste italiane ricevono i premi Acqua, Fuoco, Terra, Aria e Animali; ad essi si aggiunge il premio speciale “Contro ogni violenza sulle donne”.

Il “Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai” nasce su iniziativa di A Sud nel 2012. La premiazione della prima edizione del Premio si e’ tenuta il 6 marzo 2012, quando a ricevere il Premio sono state Isabella Tomassi (Premio Terra), Simona Ricotti (Premio Fuoco), Consiglia Salvio (Premio Acqua) e Sara Turetta (Premio Aria).

Già nella sua prima edizione, il premio ha costituito un’occasione per conferire un riconoscimento simbolico utile a dare visibilità a situazioni spesso sconosciute tanto nei sud come nei nord del mondo, nelle quali molte donne sono coinvolte, spesso per organizzare progetti e mobilitazioni sociali in difesa del territorio.

Molte di queste donne sono in pericolo proprio a causa dell’invisibilità a cui sono sottoposte. Istituire un premio e costruire un’iniziativa pubblica promossa da un’importante istituzione come il Comune di Roma ha costituito inoltre una opportunità di diffusione di temi e di sensibilizzazione della cittadinanza e un sistema di protezione di situazioni critiche, in modo da  prevenire eventuali ritorsioni attraverso il riconoscimento istituzionale e la visibilità internazionale.

Nel contesto attuale risulta sempre più urgente incrociare i temi della pace e della solidarietà con quelli dei diritti di genere e ambientali. Parlare di ambiente e di impatti di disastri ambientali oggi vuol dire parlare di donne, le prime vittime dei conflitti ambientali, ma anche sempre più spesso le prime leader di proteste in difesa della terra.

Ci sono donne che possono essere considerate eroine. Una di esse, a cui è dedicato il premio, è senz’altro Wangari Muta Maathai, prima donna africana a ricevere il Nobel per la Pace nel 2004, che dichiarò al momento della premiazione: “Non ci può essere pace senza sviluppo sostenibile e non ci può essere sviluppo senza uno sfruttamento sostenibile dell’ambiente. La protezione dell’ecosistema deve essere considerata un mezzo per garantire la pace, in paesi dove la scarsità delle risorse genera inevitabilmente instabilità politiche e sociali“. Wangari Maathai, deceduta il 25 settembre 2011 a Nairobi, Kenya, ha lottato per più di trent’anni in difesa dell’ambiente e dei diritti delle donne ed ha contribuito in maniera significativa alla democratizzazione della sua nazione.

A ridosso della celebrazione dell’8 marzo, il premio ha l’obiettivo di testimoniare e dare un riconoscimento istituzionale alle donne italiane impegnate nelle lotte in difesa della pace, dei diritti di genere e dell’ambiente.

Le premiate della seconda edizione

Premio “Fuoco” , per l’impegno in difesa del territorio e dei diritti contro la criminalità organizzata a Francesca Massimino,  vicepresidente della “Cooperativa Placido Rizzotto – Libera Terra” San Giuseppe Jato (Pa).

Francesca Massimino vive in un paese di circa novemila abitanti a 30 km da Palermo ed è in sedia a rotelle a causa di un’atrofia muscolare spinale. Riscontrando innumerevoli ostacoli nella sua ricerca di un impiego, ha lavorato nei doposcuola e ha frequentato corsi di formazione, finché non si é imbattuta nel bando di selezione per la costituzione di una cooperativa per gestire i beni confiscati alla mafia. In undici anni di lavoro per la Cooperativa Placido Rizzotto – Libera Terra, Francesca si e’ impegnata strenuamente nella lotta contro la mafia e nell’impegno per il riconoscimento dei diritti dei soggetti svantaggiati, per una società più giusta basata sui principi della legalità e della solidarietà, contribuendo a diffondere il concetto per cui la legalità non solo dà lavoro, ma paga anche i contributi. Riallacciare il legame tra lotta alla mafia e alle criminalità per lo sviluppo, la legalità e la sostenibilità ambientale, riallacciare la responsabilità dell’impresa con i territori nelle quali queste operano, essere soggetti attivi di partecipazione e coesione di una comunità, riallacciare il legame intergenerazionale, queste sono le sfide che insieme a Francesca Massimino la cooperativa Placido Rizzotto – Libera Terra sta portando avanti.

Premio “Acqua” per l’impegno a tutela della salute dei cittadini e della salubrità del territorio ad Antonella Litta dell'”Associazione italiana medici per l’ambiente (Isde – Italia)” di Nepi (Vt).

Antonella Litta, medico di medicina generale a Nepi, è specialista in Reumatologia, ha condotto una intensa attività di ricerca scientifica presso l’Università di Roma “La Sapienza” e ha contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e più importanti studi scientifici italiani sull’interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista “Clinical and Esperimental Rheumatology“. E’ referente locale dell’Associazione italiana medici per l’ambiente (Isde – Italia) e per questa associazione è responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su “Trasporto aereo come fattore d’inquinamento ambientale e danno alla salute”. Già responsabile dell’associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute), Antonella è referente per l’Ordine dei medici di Viterbo per l’iniziativa congiunta Fnomceo-Isde “Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre” e partecipa e sostiene programmi di solidarietà locali e internazionali. Presidente del Comitato “Nepi per la pace”, Antonella e’ impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalità, alla nonviolenza e al rispetto dell’ambiente. E’ portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e che si impegna per la riduzione del trasporto aereo. Come rappresentante dell’Isde ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E’ oggi figura di riferimento nella denuncia della presenza dell’arsenico nelle acque destinate al consumo umano e nella proposta di iniziative specifiche da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione.

Premio “Aria” per l’impegno in difesa del diritto alla salute e per la pace a Maria Concetta Gualato, portavoce  del “Comitato Mamme No Muos” di Niscemi (Cl).

Niscemi è diventata il cuore pulsante di una lotta fatta da cittadini e attivisti che hanno deciso di difendere a tutti i costi il diritto alla salute, all’ambiente, all’autodeterminazione del proprio territorio, esprimendo il netto rifiuto della guerra e di ogni strumento di offesa. Le donne del Comitato Mamme No Muos sono impegnate in prima linea sul loro territorio, per il rispetto della cultura ambientale e in difesa della salute dei cittadini, con particolare riguardo alla salute delle giovanissime generazioni, rappresentate dai loro figli. Da novembre, le Mamme No Muos, insieme agli altri comitati, stanno presidiando la base Ulmo di Niscemi, per bloccare il passaggio dei mezzi che trasportano strumenti per la costruzione del Muos. L’impegno del Comitato Mamme No Muos è contro ogni principio di guerra, nel rispetto reciproco, in nome della pace e della fratellanza universale. Il comitato e’ impegnato per dare visibilità, non soltanto all’emergenza Muos, ma anche ai terribili effetti sulla salute provocati dai veleni che da oltre vent’anni le 43 antenne in funzione sul territorio di Niscemi sprigionano, nella ferma convinzione che i tumori alla tiroide, agli organi riproduttivi e i distacchi della retina in adolescenti non possano non essere collegati all’emissione delle onde elettromagnetiche.

Premio “Terra” per l’impegno contro la speculazione edilizia e il consumo di suolo ad Anna Maria Bianchi dell’associazione “Carte in regola” di Roma.

Anna Maria Bianchi fino a qualche tempo fa era regista e autrice televisiva, per poi diventare una cittadina attiva a tempo pieno, impegnata con CarteinRegola nella prospettiva di tornare a essere entrambe le cose. CarteinRegola è un laboratorio di cittadini, associazioni e comitati che vuole lavorare sulle Regole. Le Regole da inventare, le Regole da cambiare, le Regole da difendere. Regole che riguardano l’urbanistica, la mobilità, l’ambiente. La storia di Carteinregola è recentissima, ma molto intensa: partiti il 1° dicembre 2012 con un’iniziativa dal titolo “Piediperterra”, hanno percorso cinque km a piedi, attraversando tre Municipi, per raccontare luoghi emblematici delle criticità urbane. Il lavoro di CarteinRegola è proseguito poi con l’organizzazione di presidi in Campidoglio, per testimoniare l’opposizione alla colata di cemento sulla città e sull’Agro romano, in via di approvazione attraverso 64 delibere. Attualmente, CarteinRegola sta lavorando alle Regole per il Comune di Roma, da consegnare a coloro che si candideranno a guidare la città, ma anche a tutti i cittadini che devono fare delle scelte per decidere in quale città vogliono vivere. La convinzione che guida il lavoro di CarteinRegola è che le Regole non siano un punto di arrivo, ma un punto di partenza, per costruire un mondo solidale e condiviso, per restituire dignità e significato all’esistenza di ciascuno e perché costruire un mondo migliore per tutti e per tutte non sia solo il solito modo di dire.

Premio “Animali” per l’impegno in difesa dei diritti degli animali, dedicato alla memoria del vicequestore aggiunto del Corpo forestale dello Stato dottoressa Maria Rosaria Esposito.

Venuta a mancare prematuramente lo scorso anno, la dottoressa Maria Rosaria Esposito è stata il primo comandante designato al Nirda, il Nucleo Investigativo Reati ai Danni degli Animali, istituito dopo l’approvazione della Legge 189/04 sul maltrattamento di animali. In questa veste la dottoressa Esposito aveva personalmente diretto numerose inchieste brillantemente confermate dalle sentenze di condanna nei confronti degli imputati. La dottoressa Esposito ha ottenuto moltissimi risultati, distinguendosi per lo spirito di collaborazione ed ascolto dimostrato nei confronti del mondo del volontariato animalista, coniugandolo con il senso dello Stato e del dovere.

Il premio è stato assegnato anche a Laura Gulotta dell'”Associazione Eolo a 4 Zampe” di Lipari (Me). Dal 2001 Laura Gulotta vive e lavora alle isole Eolie, dove svolge l’attività di medico veterinario, consapevole delle avversità nelle quali gli animali vivevano e vivono, spesso per l’indifferenza umana che li condanna ad essere vaganti di quella “vaga” legislazione che non considerava il cane od il gatto se non come “res”, una “cosa”. Allo scopo di dar loro voce e grazie al comune intento di amici, nel 2002 nasce l’associazione Eolo a 4 zampe. Da quell’anno l’associazione ha condotto tante battaglie, ha salvato tanti animali strappandoli al loro destino. Nel 2012 l’Associazione Eolo a 4 Zampe, in collaborazione con l’Enpa e con le autorità comunali, ha portato avanti nel territorio di Lipari un’operazione antirandagismo che ha visto la cattura, l’identificazione, la sterilizzazione e il successivo rilascio di 158 animali tra cani e gatti. Gli interventi chirurgici su cani e gatti sono stati effettuati presso l’ambulatorio chirurgico dell’Associazione, realizzato grazie all’impegno di Laura Gulotta, che da anni si batte per risolvere il problema randagismo nell’arcipelago delle Eolie, occupandosi personalmente delle sterilizzazioni dei randagi.

Premio speciale “Contro ogni violenza sulle donne” per l’impegno sul territorio contro le discriminazioni e la violenza di genere” a Daniella Ceci del Centro Antiviolenza “Roberta Lanzino” di Cosenza.

Daniella Ceci, insegnante di storia e filosofia, e’ socia fondatrice del Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino”, dal 1989. Fin dalla nascita del Centro s’impegna, in forma di volontariato, come operatrice di accoglienza nell’ascolto e nell’accompagnamento alle donne vittime di violenza. Il Centro “Roberta Lanzino” opera da più di 20 anni a Cosenza, ma la sua attività è rivolta all’intera regione Calabria. Al centro della pratica di accoglienza delle operatrici è la donna ed il suo bisogno di un progetto per uscire dalla violenza, nella convinzione che ogni donna abbia una storia e che questa vada ascoltata senza giudizio né pregiudizio, ma dandole valore, rafforzandola. Tra le attivit° del Centro: colloqui telefonici e di accoglienza, ospitalità in casa-rifugio, attivazione di percorsi personalizzati per uscire da situazioni di violenza, consulenze legali e psicologiche gratuite, costituzione di parte civile del Centro a fianco delle donne nei casi di particolare criticità. Il servizio di Accoglienza nella Casa Rifugio ad indirizzo segreto, assicurato dal 2000 al 2009 presso locali gestiti dal Centro, è stato sospeso nel luglio 2011. Attualmente le ospitalità sono inoltrate presso altre strutture presenti sul territorio calabrese e nazionale. Complessivamente negli ultimi dieci anni sono state accolte dal Centro Antiviolenza “Roberta Lanzino” circa duemila donne.

Per ulteriori informazioni: “A Sud – Ecologia e Cooperazione Onlus”, via Romano Calo’ 48/50, 00139 Roma, tel. 068803570, fax: 0696039813.

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