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Politica

Messaggio del Segretario Generale dell’ONU nella Giornata Internazionale della Nonviolenza

Mahatma Gandhi, il cui contributo ricordiamo ogni anno in questo giorno, una volta ha manifestato che “la nonviolenza, affinché realmente abbia valore, deve essere esercitata di fronte a forze ostili”. Nel mondo di oggi, è necessario che le risposte vengano sia dai leader che dai popoli.
Ispirate da Gandhi, le Nazioni Unite lottano oggi per porre fine alla violenza.

Quali situazioni di violenza vivono le zone del pianeta percorse dalla Marcia Mondiale per la Pace?

Il pianeta da percorrere contrappone l’ostentazione alla necessità, l’etnocentrismo alla discriminazione, il potere militare a popolazioni disarmate, il dogmatismo alla riflessione. Il 2 ottobre 2009, giorno di inizio in Nuova Zelanda della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, si trova di fronte a 1400 milioni di poveri nei paesi in via di sviluppo.

Ente per la prevenzione della violenza familiare in Messico in marcia per la pace

Il Consejo Estatal para la Prevención y Atención de la Violencia Intrafamiliar (CEPAVi) collaborerà per creare coscienza sulla pace e la nonviolenza con le attività del Bicentenario de la Independencia e il Centenario de la Revolución Mexicana, che si realizzerà a ottobre e novembre, tra altre attività con questi scopi che svilupperà l’entità.

Il governo dello Zambia aderisce ufficialmente alla Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza

Come evento ufficiale della Giornata Internazionale della Pace, e su invito del Governo dello Zambia, è stata presentata ufficialmente la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. Durante la cerimonia inaugurale della Giornata, il Ministro dell’Informazione e della Diffusione e il Delegato dello Zambia all’ONU hanno aderito pubblicamente a questa prima marcia planetaria.

La lotta pacifica e nonviolenta del popolo honduregno

Un decreto del governo di fatto ha riorientato la lotta pacifica e nonviolenta del popolo honduregno. La resistenza si manifesta per le strade di quartieri e colonie, senza violenza. I paesani tornano dalle marce nelle loro piantagioni dove i semi stanno germogliando. Tra poco la pisca (il raccolto) sarà pronto e nessuno potrà fermare questo popolo stanco di tanta violenza.

Più Basi Militari USA in Centroamerica

Panama ha annunciato che prima del 30 ottobre firmerà un accordo con gli Stati Uniti per stanziare stazioni navali militari a Bahía Piña e a Punta Coca, nel litorale pacifico. Panama è parte del Plan Mérida promosso dal governo statunitense per combattere il traffico di droga. I due governi hanno parlato anche di come affrontare la crisi politica in Honduras.

Il paravento dell’Iran: scacco a Obama? E alle prospettive di disarmo nucleare?

Angelo Baracca, fisico e scienziato per la pace, interviene di nuovo su come la recente risoluzione dell’ONU sia stata immediatamente strumentalizzata e quindi il reale disarmo nucleare sottoposto a condizioni capestro. Allegato all’articolo una nota sulle “Inquietanti analogie fra Iran e Brasile” fa notare come nel trattare l’argomento si usino pesi e misure molto differenti.

“La cosa più importante è rendere consapevole la stampa affinché smetta di diffondere odio e violenza”

Hicham Hamdan, Ambasciatore libanese in Argentina, ha sottolineato il ruolo fondamentale della stampa nella pace mondiale. Ha poi evidenziato l’importanza di estendere gli accordi di non proliferazione delle armi nucleari a tutti i paesi. Sebbene il Medio Oriente sia ritenuto “una zona calda”, Hamdan reputa che il suo paese abbia compiuto passi avanti nel superare la violenza.

Dalle parole ai fatti

“Dobbiamo passare dalle parole ai fatti” dichiara Angelo Baracca nella sua prima collaborazione con Pressenza.
Angelo Baracca, professore universitario, si occupa da tempo della battaglia contro le armi nucleari. E’ autore di “A volte ritornano: il nucleare, la proliferazione nucleare, ieri oggi e soprattutto domani” Aderisce alla Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza.

Forte aumento della violenza in Honduras.

Dopo che Manuel Zelaya si è rifugiato nell’ambasciata del Brasile in Honduras, il governo di fatto ha scatenato una forte successione di azioni violente. Con bombe lacrimogene e gas iprite, si irrompe nelle case e nelle sedi di organizzazioni sociali e si catturano illegalmente le persone. Intanto si realizzano mobilitazioni nei paesi Latinoamericani in ripudio alla violenza.

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