Nel corso della presentazione della Marcia Mondiale per la Pace e la Non Violenza davanti alla comunità argentino-araba, svoltasi lo scorso martedì 22 settembre presso la Fondazione Los Cedros, con sede a Buenos Aires, l’Ambasciatore della Repubblica del Libano in Argentina, Hicham Hamdan, ha confermato il proprio sostegno all’iniziativa internazionale, esortando la stampa a conferire il proprio appoggio al progetto globale.“La stampa deve svolgere un ruolo molto importante. Se non participerà a questa marcia dandole la giusta importanza, commetterà una grave mancanza. Personalmente collaboro affinché la stampa libanese sostenga questo evento”, ha sottolineato Hamdan.

“È fondamentale lo smantellamento degli armamenti nucleari e nella nostra zona stiamo lottando per ottenere un territorio libero da armamenti. Stiamo vivendo un periodo piuttosto difficile, sotto la costante minaccia di una terribile guerra che potrebbe assumere un carattere mondiale, proprio a causa di questo tipo di armamenti. Da tempo presso le Nazioni Unite si parla dell’esigenza di creare in Medio Oriente una zona libera da armamenti nucleari. C’è però un problema serio, poiché in questa zona esiste un paese che non ha firmato l’accordo internazionale di non proliferazione delle armi nucleari, e sto parlando di Israele”, ha dichiarato Hicham Hamdan durante il suo discorso.

Nel corso dell’evento, organizzato dal Centro Arabo Umanista di Argentina, l’Ambasciatore ha fatto riferimento alla situazione di violenza causata dagli scontri bellici nel suo paese: “Dal 1965, quando è iniziata la guerra intestina in Libano, migliaia di ragazzi sono morti o sono rimasti mutilati e oltre un milione di libanesi sono emigrati in un altro stato. Chi conosce il Libano sa che si tratta di un paese del Medio Oriente molto bello, ma completamente distrutto da questa guerra”. Tuttavia, Hamdan ha sottolineato che dal 1990 l’economia libanese vive una fase di sviluppo, sono state ricostruite le città distrutte dalla guerra e sono stati raggiunti importanti obiettivi a favore della vita.

Per quanto riguarda la Marcia Mondiale per la Pace e la Non Violenza, iniziativa a cura dell’organizzazione umanista Mondo Senza Guerre che prevede lo smantellamento dell’arsenale nucleare e la fine delle guerre, l’Ambasciatore libanese in Argentina ha precisato che “la Marcia per la pace deve svolgere azioni ben precise al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati; non è possibile parlare di obiettivi senza discutere delle azioni volte a concretizzarli. Questo movimento collettivo rappresenta parte di queste azioni proprio mediante la Marcia, ma deve svolgere ulteriori azioni; trattandosi di una ricerca di concentrazione di massa, non credo esista una sola persona che non desideri la pace. La questione è che la pace dipende dal benessere e dal senso di sicurezza; un individuo non può vivere in pace se non vengono riconosciuti i suoi diritti umani”.

Durante il suo discorso, al quale ha partecipato una platea che comprendeva anche discendenti di arabi residenti in Argentina, come altresì senegalesi che vivono nel paese, il diplomatico ha riconosciuto il contributo del leader pacifista Mahatma Gandhi: “pensiamo che l’eredità di Gandhi in India debba diventare un modello di lavoro per l’intera comunità internazionale. Essa deve poter contare su mezzi pacifici per risolvere le cause scatenanti delle guerre”. Hamdan ha poi rimarcato che i negoziati dei conflitti tra Stati devono avvenire nell’ambito delle normative stabilite dalle Nazioni Unite.

Per concludere il suo discorso durato quasi 30 minuti, Hamdan ha dichiarato il proprio motto, secondo il quale “la mente umana è in grado di trovare le opportune soluzioni: serve soltanto la volontà.”.

Tradotto dallo spagnolo da Laura Franchini