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Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza

La Marcia Mondiale vince il Premio all’Efficacia nelle JOSC 2009

I lavoratori umanisti dell’associazione COHUB (Circolo dei lavoratori umanisti) del Benin hanno partecipato il 19, 20 e 21 ottobre nelle JOSC 2009 (Giornate delle Organizzazioni della Società Civile), e hanno ricevuto il “Premio all’Efficacia” per la loro presentazione e per l’azione realizzata nel contesto della Marcia Mondiale per la Pace e la Non Violenza.

Dopo 56 anni la Marcia Mondiale è la prima ad entrare nella zona smilitarizzata tra le due Coree

I marciatori per la pace non sono giunti invano in Corea del Sud; la loro visita al Paese conosciuto come “La Terra del mattino tranquillo” ha reso possibile per la prima volta che degli stranieri accedessero all’area di confine tra i due Stati chiamata “zona smilitarizzata” (DMZ), un’area di sicurezza dove si concentrano le forze armate di tutto il mondo.

Danielle Mitterrand sarà presente in occasione del passaggio della Marcia Mondiale a Parigi

Madame Danielle Mitterrand, presidentessa della fondazione France Libertés, ha espresso in un’intervista i numerosi motivi per i quali aderisce alla Marcia Mondiale. Denuncia in particolar modo gli investimenti in armamenti a scapito di quelli in acqua potabile e si rallegra del fatto che i popoli convergano in questi tre mesi attorno ad un mondo di pace e di nonviolenza.

L’equipe del Medioriente della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza arriva in Turchia

Le bandiere della Pace e della Nonviolenza entrano in Turchia dalla Siria. L’incontro tra i due gruppi ha avuto luogo il 16 ottobre in un passo della frontiera nella regione di Hatay, in piena notte e in una strada poco transitata a quell’ora. Il gruppo arrivò camminando. Dopo il controllo dei passaporti i due gruppi hanno celebrato l’incontro tra abbracci e risate.

La Marcia Mondiale chiede al Giappone di cacciare le basi militari americane.

Il terzo e ultimo giorno in Giappone, la Marcia Mondiale ha chiesto al Governo di cacciare le basi militari americane, una proposta in linea con la richiesta della Marcia Mondiale di ritirare le truppe dai territori occupati. Gli organizzatori locali hanno accolto la domanda fatta al Ministro degli Esteri descrivendola come “senza precedenti”.

Il Benin si unisce alla Marcia Mondiale

Il Circolo degli Operai umanisti del Benin ha aderito alla Marcia Mondiale e lancia una campagna mediatica ed istituzionale, e anche verso la popolazione: « …basterebbe un decimo del budget annuale destinato agli armamenti per permettere di sradicare la povertà che ostacola lo sviluppo e ci rende dipendenti da aiuti esterni».

Il sindaco della capitale regionale Zlín appoggia la Marcia Mondiale

Irena Ondrová, sindaco della capitale regionale Zlín ed ex-senatrice del Parlamento della Repubblica Ceca, ha espresso il suo appoggio alla Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. Da subito il sindaco ha avuto simpatia per l’idea della Marcia Mondiale, appoggiando nella sua città le celebrazioni di inizio marcia il 2 ottobre

Danielle Mitterrand sarà presente al passaggio della Marcia Mondiale a Parigi

Danielle Mitterrand, presidente della fondazione “France Libertés”, esprime in un’intervista le numerose ragioni per cui sostiene la Marcia Mondiale. Denuncia in particolare il budget investito negli armamenti a scapito dell’acqua per tutti, e si rallegra che i popoli si uniscano durante 3 mesi intorno ad uno stesso progetto: un mondo di pace e di nonviolenza.

La Marcia Mondiale benedetta dalla nipote di Gandhi

I venti marciatori sono arrivati il 12 ottobre a Nuova Delhi per onorare i numerosi incontri nelle diverse province dell’India. Dopo una lunga marcia a Nuova Delhi, dove l’equipe base è stata ricevuta da Tara Gandhi Bhattacharji, nipote di Gandhi, il gruppo si è preparato per recarsi a Bombay, Amritsar, Chennai e Trichur (Provincia del Kerala).

La Marcia Mondiale nei territori occupati in Palestina

Sono partiti da Betlemme i membri dell’équipe mediorientale della Marcia Mondiale che ieri hanno visitato i territori palestinesi occupati. Insieme a loro rappresentanti dell’associazione Holy Land Trust di Betlemme, un’organizzazione no profit che da anni lavora per lo sviluppo non violento delle comunità palestinesi.

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