Oggi, per la seconda volta nell’arco di dieci giorni, esponenti dell’organizzazione di estrema destra Gioventù Nazionale si sono recati davanti a una scuola a volantinare, con l’obiettivo di provocare le/gli studenti che nelle scorse settimane sono scesi in piazza per la Palestina e hanno occupato o autogestito le scuole, rendendosi così protagonisti nell’alveo del grande movimento italiano per la Palestina.

Ma mentre al Primo liceo artistico le/i docenti hanno solidarizzato con le/gli studenti, formando una catena umana e respingendo le provocazioni, al Liceo Einstein, questa mattina, sotto gli occhi dei docenti, le Forze di polizia, già presenti in zona prima dell’inizio  volantinaggio, hanno protetto i provocatori fascisti e hanno colpito a manganellate le/gli studenti presenti, arrestandone uno. Una manciata di ragazze e ragazzi manganellati improvvisamente a freddo mentre entravano a scuola.

Questo episodio inaccettabile di gravissima violenza istituzionale rappresenta plasticamente la deriva sempre più autoritaria che nel nostro Paese vuole silenziare e ridurre all’impotenza il vivace movimento studentesco che rivendica libertà e giustizia per la Palestina e per il proprio futuro.

Le intimidazioni e le provocazioni, metodi tipicamente riconducibili al fascismo che si stanno moltiplicando ogni giorno, e che oggi a Torino sono stati protetti e sostenuti dalle manganellate dei poliziotti, ci chiamano a scegliere da che parte stare.

Stiamo dalla parte delle/gli studenti, che non rinunciano alla loro libertà di parola, di espressione e di manifestazione. Stiamo dalla parte delle/gli studenti che rivendicano con determinazione un radicale cambiamento sociale, economico e politico. Stiamo dalla parte delle/gli studenti che alle pratiche autoritarie del fascismo oppongono la solidarietà collettiva e la presa di coscienza.