È iniziata l’avventura di Eirenefest a Bergamo all’interno della Fiera dei Librai. Ne parliamo con Rocco Artifoni e Roberto Cremaschi, componenti del comitato promotore locale e della Scuola popolare di nonviolenza “Imparare la pace”.

Rocco e Roberto: Siamo molto felici e positivamente “tesi” nel vedere come andrà questa esperienza. Che è nuova per noi, nuova per EireneFest che non solo quest’anno si dirama sul territorio nazionale in una dozzina di eventi locali, ma a Bergamo – grazie alla 66a Fiera dei Librai – fa la prova di compartecipare a un grande e consolidato evento locale. Ed è nuova anche per la stessa Fiera dei Librai, cui abbiamo regalato un forte stimolo in più!

Come è nata l’idea?

Rocco e Roberto: Tutto è cominciato con la proposta della Fondazione Serughetti La Porta di Bergamo di organizzare una scuola della pace, proposta accolta da una ventina di gruppi e associazioni, dalla Rete della pace all’ANPI, dalle ACLI a Pax Christi, da Confcooperative a Libera, dal Comune di Bergamo alla Diocesi: sostanzialmente tutti coloro che si muovono a diverso titolo e in diverse forme per la pace sul territorio locale. Il 6 febbraio ha mosso i primi passi “Imparare la pace. Scuola popolare di nonviolenza”. Abbiamo messo un limite di partecipanti a 50, e siamo arrivati in un batter d’occhio a 90! Buon segno!

Qual è il collegamento tra scuola popolare nonviolenta e EireneFest?

Rocco e Roberto: Mentre la scuola popolare di nonviolenza era in fase di costruzione, si è presentata anche l’opportunità di organizzare un festival locale di EireneFest, che finora non aveva toccato Bergamo. Ne abbiamo parlato con gli amici librai e l’amico Daniele Rocchetti, che della Fiera è il direttore artistico, e non abbiamo avuto difficoltà a costruire rapidamente la partnership. In quest’epoca di conflitti armati si sente la necessità di una cultura che nasce dal confronto e che viene trasmessa anche attraverso i libri, poiché svolgono la funzione fondamentale: ci possono ispirare, consigliare e indirizzare verso un mondo con al centro l’essere umano, le sue idee, i suoi sentimenti e le sue azioni. Scuola di nonviolenza ed EireneFest vanno pertanto perfettamente di pari passo nel promuovere la cultura della pace, della convivialità, dei diritti umani e della nonviolenza.

Come si è realizzata?

Rocco e Roberto: La disponibilità di oltre 50.000 volumi della storica Fiera dei Librai bergamaschi – attiva sul centralissimo Sentierone di Bergamo dal 19 aprile al 4 maggio – è stata arricchita di una scelta di libri sulla pace e la nonviolenza, che abbiamo contribuito a selezionare. Inoltre, il ricchissimo programma di incontri – oltre 120 – ne vede sette organizzati dal comitato promotore di Eirene Fest (e coordinati dagli esponenti di diverse associazioni), con la presentazione di volumi recenti e attuali. L’accesso alla fiera e agli incontri è gratuito e libero (salvo dove è prevista la prenotazione per regolare l’afflusso) e ce n’è per tutti i gusti.

Cosa vi aspettate che possa succedere?

Rocco e Roberto: La sfida ci è chiara. Proviamo a interrogare con le tematiche attualissime della pace e della nonviolenza il pubblico composito e generico che frequenta la Fiera dei librai per i più svariati motivi, ma certamente mosso da un minimo di curiosità intellettuale. È un pubblico di ogni età e preparazione culturale, che ha interessi diversi. È il pubblico (anche) delle giornate festive di Pasqua, del 25 aprile, del 1 maggio. A differenza delle altre edizioni di EireneFest, che si rivolgono a un target già interessato, noi proviamo a parlare a tutti e tutte. Certamente, dobbiamo fare i conti con una costruzione molto più ampia, in cui la pace non è il focus (anche se al di là del nostro programma ci sono incontri in sintonia) e quindi non c’è una specificità: non abbiamo tutti i libri che avremmo voluto avere, non abbiamo potuto organizzare tutti gli incontri che avremmo voluto, o coinvolgere le scuole o proporre anche spettacoli o concerti. Valuteremo alla fine. Intanto, siamo certi di camminare su una buona strada….