Nel corso delle proteste che in Serbia durano ormai da mesi, il 1° marzo  a Niš è stato letto l’Editto degli studenti”, un’allusione al famoso Editto di Costantino emanato nel 313, che permise la libertà di culto nell’Impero Romano e mise fine alla persecuzione dei cristiani. Di seguito il testo.

Sulla libertà

La Serbia è una terra di uomini liberi. La libertà non è un privilegio, ma un diritto fondamentale, inseparabile dalla dignità di ogni cittadino. È il fondamento della nostra società democratica, delle nostre leggi, delle nostre parole e dei nostri pensieri.

Sullo Stato

Lo Stato è il bene comune di tutti i cittadini. Le istituzioni della Serbia devono servire la gente ed essere il fondamento della fiducia e non uno strumento di potere individuale. Noi siamo a favore di uno Stato dove la legge rappresenta l’autorità suprema e dove la funzione politica significa essere al servizio dei cittadini e non un privilegio.

Sulla giustizia

La giustizia è il fondamento di una società stabile. Il potere giudiziario indipendente, i media liberi e le istituzioni devono operare secondo la legge e non sotto pressione politica. L’uguaglianza dei diritti deve essere una realtà per ogni cittadino della Serbia.

Sulla gioventù

I giovani hanno dimostrato che non sono soltanto gli eredi della Serbia, ma anche coloro che ne difendono la Costituzione. Gli studenti, coloro che conducono questa lotta, custodiscono i valori sui quali deve fondarsi la nostra società. I giovani della Serbia vogliono un sistema fondato sull’impegno e sulla conoscenza.

Sulla dignità

Noi siamo a favore di una società dove si rispetta la dignità di ogni individuo. Dignità significa che nessuna persona deve esser umiliata per le sue credenze e opinioni. La Serbia deve essere un Paese dove gli esperti non sono sottovalutati e dove si dà più valore alla conoscenza che all’obbedienza, dove i giovani vedono la speranza nel loro Paese.

Sulla conoscenza

La conoscenza è alla base del progresso di ogni società. Vogliamo una Serbia che investe nella scienza, nella ricerca, nell’educazione e nella cultura, come priorità del proprio sviluppo. Le università devono essere dei centri di eccellenza indipendenti, e non il posto dove si comprano i diplomi e si esercita l’influenza politica.

Sulla solidarietà

Le strade delle nostre città, da Niš a Novi Sad, da Belgrado a Kragujevac, sono testimoni della forza dell’unità del popolo. Questa solidarietà, finora sconosciuta a un sistema basato sulla divisione, diventa la nostra promessa e la nostra forza, che difenderemo e faremo crescere. Trasformando le singole voci in forze per il cambiamento, abbiamo dimostrato che la Serbia non è un insieme di interessi contrapposti, ma una comunità di cittadini che condivide la stessa visione del futuro.

Sul futuro

Questo editto deve esser il nostro impegno, la nostra promessa gli uni verso gli altri:  cercheremo di costruire un Paese che appartiene a tutti, in cui ogni bambino può avere dei grandi sogni. Un Paese dove la libertà e la giustizia saranno più forti di qualsiasi individuo, un Paese dove il potere non si servirà del popolo, ma sarà al servizio del popolo.

Fonte:

https://www.balcanicaucaso.org/aree/Serbia/Serbia-studenti-e-imperatori-236498