Gli stessi discorsi di sempre, nonostante le millanterie
Prima di essere eletto, Donald Trump ha fatto intendere di aver compreso il peso della guerra in Ucraina e di come questa abbia accelerato in modo esponenziale la trasformazione dell’ordine economico mondiale nel corso degli ultimi due anni e mezzo (1). Inoltre, ha anche parlato delle sue “ottime relazioni” con i leader della Repubblica popolare cinese e della Federazione russa e di come lui, a differenza dell’amministrazione neocon guidata dall’uscente presidente Biden, sarebbe stato in grado di porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina “entro 24 ore” dalla sua elezione (2).
A giudicare dalle azioni del nuovo presidente degli Stati Uniti durante il suo primo mese di mandato, una cosa è certa: Trump non sembra aver (realmente) compreso il fatto innegabile che non siamo più nel 1995 o nel 2005 o nel 2015 o addirittura nel 2021. Finora Donald Trump e Co. sembrano pensare, proprio come i suoi predecessori neocon, incluso Biden, che l’annuncio di spavaldi ultimatum e le minacce di sanzioni economiche e ulteriori tariffe siano ancora dei mezzi validi dal punto di vista operativo, nonostante una grande quantità di prove abbia dimostrato l’esatto opposto (3).
Sembra che Trump non abbia letto bene il memorandum
Il neoeletto presidente degli Stati Uniti è convinto che gli USA possano ancora influenzare il mondo in qualsiasi momento e in qualsiasi modo, come hanno fatto fin dagli anni Novanta. Purtroppo, Trump, come i suoi predecessori dell’amministrazione Biden, non sembra aver letto attentamente un memorandum fondamentale: l’esistenza di una massiccia alleanza economica e militare globale, composta da quasi il 60% (e oltre) della popolazione mondiale e con un PIL superiore a quello del G7 (e oltre), ha continuato a crescere con un ritmo quasi esponenziale dalla fine del 2022 (4).
Questa alleanza globale, che prende il nome di BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), ha aggiunto 14 nuovi membri al suo statuto nel corso degli ultimi anni e conta almeno altri 20 Paesi in attesa di essere inclusi come futuri membri (5). La maggior parte dei nuovi Paesi membri è stata aggiunta in seguito al fallimento della guerra per procura degli Stati Uniti in Ucraina, una sorta di segnale per tutti i Paesi del mondo che gli Stati Uniti non sono più onnipotenti, e che c’è la possibilità di liberarsi dal debito imposto, dalle invasioni militari e dalla violenza degli Stati Uniti. Questo e la continua ascesa della Cina al vertice della superpotenza globale hanno generato l’attuale “fuga verso i BRICS” (2022-2025).
Negli ultimi anni, mentre i Paesi europei e gli Stati Uniti hanno sofferto la stagnazione, l’inflazione e una serie di altri problemi, i Paesi BRICS, come la Cina, l’India e la Russia, hanno registrato tassi di crescita costanti e, in alcuni casi, perfino fenomenali (6). A ciò va aggiunto che l’alleanza BRICS, come forza militare combinata, è più che in grado di difendersi dalle minacce di devastazione e distruzione degli Stati Uniti e della NATO, come testimoniano gli ultimi 36 mesi.
Entro il 9 maggio, altrimenti…
A parte la proposta di prendere il controllo di Gaza e trasformarla in una specie di località di villeggiatura, Donald Trump ha recentemente minacciato la Russia, dicendo che deve “fermare la guerra entro il 9 maggio 2025 o altrimenti…”(7). Il 9 maggio è per la Russia il “Giorno della Vittoria”, una giornata storica nella quale si commemora la perdita di 30 milioni di vite di cittadini sovietici nella lotta per ostacolare il Terzo Reich nella sua conquista del mondo durante la Seconda Guerra Mondiale. Trump non si ritiene secondo a nessuno, e sembra infatti voler tentare di superare i neocon colpendo l’orso russo in pieno petto con questo gesto antistorico che denota ignoranza e mancanza di rispetto.
Quello che il signor Trump non ha ancora capito è che gli Stati Uniti non hanno più alcuna influenza economica o militare sulla Russia (8). La risposta della Russia finora è stata, parafrasando, “Avanti, provateci. Stiamo a vedere. Vediamo se ci interessa”. A questo si aggiunge il fatto che proprio qualche giorno fa la Cina, partner chiave della Russia nei BRICS, ha annunciato l’introduzione di una tariffa del 75% sui beni americani in risposta alle minacce di Trump a tutte le nazioni dei BRICS (9).
L’arte della trattativa nel 21° secolo
Come ho scritto nel mio articolo di tre mesi fa: “L’egemonia americana è al suo tramonto (definitivo) e qui, negli Stati Uniti, è necessario un serio cambiamento, sia dal punto di vista esistenziale che ideologico. Gli Stati Uniti dovranno imparare a collaborare con i loro vicini globali e con quelli che chiamano loro “nemici”, anziché fare i prepotenti e comandare a bacchetta. Questo vecchio approccio imperialista non funziona più”(10).
L’altra opzione sarebbe quella che la precedente amministrazione sembrava voler sperimentare, di tornare all’unipolarismo con la guerra, affrontando Russia e Cina in un confronto su vasta scala, probabilmente nucleare, o per usare un eufemismo, un’assurdità. In parole povere, gli Stati Uniti non possono più considerarsi una potenza mondiale, a meno che non decidano di adattarsi alla trasformazione globale già in corso, ovvero la trasformazione dall’unipolarismo al multipolarismo (11).
Molti americani ci speravano
Quando Trump è stato eletto, molti americani speravano fiduciosi che, in qualche modo, la sua capacità di stringere accordi, combinata con il suo desiderio di andare in controtendenza rispetto agli ultimi 25 anni di violento globalismo neocon (essenzialmente neo-imperialismo), gli avrebbe permesso di aiutare gli Stati Uniti a entrare nel multipolarismo senza la minaccia quotidiana di escalation violenta e di annientamento nucleare che abbiamo sperimentato nel corso degli ultimi tre anni.
Gli americani continuano a sperare in questa possibilità; sperano che Trump trovi il modo di fare perno, di cambiare rotta, quando si renderà conto che sta di fatto commettendo errori di politica estera molto simili a quelli commessi dalla precedente amministrazione statunitense di Biden.
Addendum
La mattina dopo aver terminato di scrivere questa parte dell’articolo che avete appena letto, è apparsa una notizia che sarebbe stato inopportuno non menzionare. Sembra che Donald Trump e Vladimir Putin abbiano “già parlato” della necessità di porre fine alla guerra in Ucraina. Durante il loro incontro Putin avrebbe detto: “Solo Trump può porre fine alla guerra in Ucraina. Nessun altro”. Trump ha anche detto che Putin “vuole solo fermare le uccisioni”. Lascerò a voi, lettori, e il tempo di confutare quanto efficace sia stato il loro scambio. Speriamo che non sia solo un’altra millanteria (12).
CITAZIONI:
- https://pism.pl/publications/the-relevance-of-brics-after-the-russian-invasion-of-ukraine
- https://www.newsweek.com/russia-ukraine-trump-war-2018906
- https://www.nytimes.com/2024/02/16/briefing/russian-sanctions.html
- 4-https://geopoliticaleconomy.com/2024/12/25/brics-expands-9-partner-countries-population-economy/#:~:text=BRICS%20keeps%20expanding%2C%20adding%20partner%20countries%20in%20January,and%20more%20than%2041%25%20of%20world%20GDP%20%28PPP%29.
- 5-https://www.newindianexpress.com/nation/2024/Oct/13/34-countries-including-palestine-syria-and-myanmar-apply-for-brics-membership
- 6-https://economictimes.indiatimes.com/news/economy/finance/india-grows-faster-yet-has-miles-to-go-to-beat-chinas-trillions/articleshow/117853729.cms
- 7-https://meduza.io/en/feature/2025/01/27/over-by-may-9
- 8-https://www.youtube.com/watch?v=E6jyGH6RvXA&t=469s
- 9-https://www.logicallyfacts.com/en/fact-check/no-china-has-not-imposed-75-tariffs-on-american-goods
- 10-https://www.pressenza.com/2024/11/the-biggest-world-news-item-of-2024-was-not-the-recent-us-election/
- 11- https://www.ft.com/content/5a1a5d17-d37b-4242-8241-d81daa7467fc
- 12-https://www.msn.com/en-us/news/world/trump-reveals-he-s-already-talked-with-putin-about-the-war-in-ukraine/ar-AA1yGzBq?ocid=BingNewsSerp
Traduzione dall’inglese di Maria Sartori. Revisione di Thomas Schmid.










