L’asbesto, detto anche amianto, appartiene alla famiglia dei silicati naturali, ha caratteristiche strutturali e di resistenza al calore, basso costo e facile reperibilità ed è stato utilizzato nell’edilizia, nella nautica, nelle carrozze ferroviarie, nei mezzi di trasporto su gomma, e persino negli aeromobili, con circa 3.000 applicazioni. Un utilizzo che si è interrotto con la sua messa al bando, avvenuta con la L. 257/1992, poiché estremamente nocivo per la salute: il crisotilo (una fibra a serpentina), la crocidolite e l’amosite (fibre amfibole o rettilinee) sono i 3 tipi principali di asbesto che causano danni alla salute umana (patologie fibrotiche e cancerogene). Ma, nonostante la messa al bando, l’amianto è ancora diffusamente presente sul territorio, come denuncia instancabilmente Ezio Bonanni con il suo Osservatorio Nazionale Amianto – OMA (https://www.osservatorioamianto.com/) e da ultimo anche con “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – Edizione 2024“: https://www.avvocatoeziobonanni.it/wp-content/uploads/2025/04/LIBRO-BIANCO-Edizione-2024-.pdf.

Secondo l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) questa è l’attuale situazione: la presenza di oltre 40 milioni di tonnellate di materiali contaminati da amianto; il censimento di circa 100.000 siti con amianto; l’assenza di una mappatura esaustiva delle aree a rischio. L’applicazione incompleta delle disposizioni legislative ha ostacolato le operazioni di bonifica, prolungando l’esposizione in ambienti particolarmente vulnerabili. Colpisce particolarmente però il fatto che l’amianto sia presente anche nelle nostre scuole, come denunciato dal XXIII Rapporto dell’Osservatorio Civico sulla Sicurezza a Scuola di Cittadinanzattiva. “La presenza di amianto negli edifici scolastici, si legge nel Report di Cittadinanzattiva, rappresenta un problema ancora irrisolto. L’ONA continua a segnalare contaminazioni in edifici scolastici di ogni ordine e grado; asili nido e scuole dell’infanzia; laboratori tecnici e professionali”. Particolare attenzione viene rivolta all’uso passato del DAS contenente crisotilo (30%), fino al 1993, che ha comportato l’esposizione del personale docente, in particolare nelle scuole materne ed elementari. Recenti rilevazioni indicano nuovi casi di mesotelioma tra il personale scolastico. Come è noto, le fibre di amianto, una volta inalate, possono provocare patologie anche a distanza di decenni. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, la latenza delle malattie correlate può raggiungere i 60 anni; l’esposizione a basse dosi è sufficiente ad aumentare il rischio di malattie gravi. La popolazione scolastica risulta particolarmente vulnerabile, data la lunga aspettativa di vita post-esposizione. 

Ma qual è lo stato attuale delle bonifiche scolastiche? Nel 2021 l’ONA ha censito 2.292 edifici scolastici non ancora bonificati, rappresentando il 4,3% degli istituti contaminati. Si stima che siano esposti circa 356.900 studenti e 50.000 membri del personale. La contaminazione non riguarda solo le coperture esterne, ma anche elementi interni come impianti elettrici, pavimentazioni in linoleum. Le città più interessate: Torino, con 66 scuole contaminate; Milano, con 89 edifici; Genova, con 154 istituti. Dal 2012, l’ONA ha censito circa 4.800 scuole, con circa 2.500 interventi di bonifica effettuati. Cittadinanzattiva ricorda che l’Osservatorio Nazionale Amianto prosegue l’attività di monitoraggio e segnalazione del rischio amianto, anche attraverso la piattaforma ONA Guardia Nazionale Amianto. Questo strumento permette ai cittadini di inviare segnalazioni, anche in forma anonima, favorendo l’emersione di situazioni a rischio e collaborando con istituzioni, associazioni e cittadini per la tutela della salute pubblica e richiama il risarcimento record ottenuto per esposizione all’amianto. “A seguito dell’esposizione continua all’amianto all’interno della scuola, a fine 2021, si legge nel Report, fu assegnato un risarcimento record ad un’ex docente, deceduta dopo avere prestato servizio in una scuola dove era presente ancora la sostanza pericolosa. A stabilirlo fu il tribunale del Lavoro di Bologna, che ha condannato il ministero dell’Istruzione al risarcimento di un danno che sfiora il miliardo (per esattezza pari a 930.258 euro) per la morte nel 2017 di una docente, colpita da mesotelioma a causa dell’esposizione permanente all’amianto presente nella scuola in cui lavorava.”

Qui per scaricare il Report di Cittadinanzattiva: https://www.cittadinanzattiva.it/notizie/17309-sicurezza-scolastica-il-18-settembre-la-conferenza-stampa-segui-la-diretta-e-scarica-i-materiali.html