É morto Emilio Molinari, milanese, 86 anni, compagno da sempre. Eterno lottatore fuori e dentro le istituzioni. Da consigliere comunale fino a senatore senza perdere mai il contatto con la realtà, la base. Era riuscito a unire le due lotte dell’ambientalismo e del comunismo. Riportiamo le parole commosse a lui dedicate da Andrea De Lotto e Alfio Nicotra, il saluto del Forum Acqua Pubblica e il ricordo di Vittorio Agnoletto

L‘acqua, l’essenza

Stamattina Emilio Molinari ha gettato la spugna. Ha lottato negli ultimi mesi come un leone. Le malattie lo attaccavano come tanti serpenti e lui rispondeva colpo su colpo. Il suo attaccamento alla vita era enorme, la sua voglia di lottare, di esserci, di sapere quello che succedeva. Fino all’ultimo gli hanno chiesto un contributo, un intervento. Ha partecipato fino alla fine. La questione dell’acqua era la sua stella polare da un ventennio. Era arrivato dopo tante lotte all’essenza: l’acqua. L’elemento primo per sopravvivere. Lo hanno ben capito a Gaza.

Ma non perdeva di vista i tanti fronti aperti, da vero internazionalista. Aveva viaggiato, per conoscere, incontrare, sostenere: Palestina, Kurdistan, Chiapas. Di questi paesi mi aveva parlato, ma ne immagino altri.
Ci conoscemmo grazie a quell’intervista che gli chiesi quattro anni fa:
https://www.pressenza.com/it/2021/03/emilio-molinari-una-grande-passione-politica-e-sociale-prima-parte/.
Parlammo per diverse ore, dovetti sintetizzare, ma anche così dovemmo dividerla in due parti.

Da allora non abbiamo mai smesso di parlare ogni volta che potevamo. É cresciuta una forte amicizia. Fatta di stima e affetto. Uscendo ben poco oramai, voleva che gli si raccontasse cosa avveniva fuori, cosa facessero i compagni e le compagne. Io raccontavo del presente, lui mi raccontava del passato. Sebbene fossi nato solo 26 anni dopo di lui, c’era un mondo da raccontare. Il nostro albero genealogico. E lui lo faceva volentieri.

E io lo ascoltavo ancora più volentieri, e chiedevo, e lui spiegava: le dinamiche, le contraddizioni, le vittorie e le sconfitte. Le lotte fuori erano per lui terapia. Importanti come tutte le apparecchiature che aveva addosso.

E poi Tina: preziosa come l’acqua. Dosava le forze di lui, senza risparmiare le proprie.

Grazie Emilio, compagno fino in fondo. Rileggete, se avete tempo, quella lunga intervista. Ci lascia un’eredità enorme, una responsabilità grande. Speriamo di essere all’altezza.
Ciao, Emilio.

Andrea De Lotto

Uno straordinario maestro

Non si sono ancora asciugate le lacrime per la scomparsa di Patrizia Arnaboldi e questo maledetto luglio si porta via anche Emilio Molinari. Operaio della Borletti, fondatore dei Cub nelle fabbriche milanesi, consigliere comunale a Milano, consigliere regionale in Lombardia, eurodeputato di Democrazia Proletaria, senatore dei Verdi, portavoce del movimento per l’acqua pubblica.

Emilio trasmetteva sentimenti autentici d’umanità, di curiosità del mondo. Trascinatore, capace di calamitare l’attenzione di ogni assemblea, grande studioso dei movimenti (è stato nei territori zapatisti e nell’ ufficio di don Samuel Ruiz, il vescovo degli indios a San Cristobal de las Casas). Vera e propria anima di Democrazia Proletaria (di cui fu coordinatore nazionale dal 1979 al 1982) seppe condensare nella sua persona “il modello demoproletario”, operaio ma anche ecologista, pacifista, garantista, internazionalista. Un meraviglioso compagno, per me uno straordinario maestro.

Alfio Nicotra

Addio Emilio, un sentito ricordo del movimento per l’acqua

Il nostro carissimo compagno Emilio Molinari se ne è andato questa mattina lasciandoci un grande vuoto. É stato protagonista di tante lotte nella sua vita, soprattutto direttamente sul campo ma anche nelle istituzioni, dal Parlamento italiano a quello europeo, dal Consiglio Comunale di Milano alla Regione Lombardia. Tutte battaglie condotte con forza e generosità per la giustizia e il cambiamento sociale a partire dal suo primo luogo di lavoro, la Borletti.

Il suo più grande impegno in questi ultimi 20 anni è stata la battaglia per l’acqua pubblica in cui si è speso senza risparmio di forze anche a livello internazionale, dal Medio Oriente al Sudamerica.

Lo ricordiamo in particolare in occasione del referendum del 2011: l’acqua per lui era una passione, per la sua bellezza, la sua vitalità, il suo significato primordiale. Lo indignava profondamente che si potesse considerarla un asset finanziario.

Abbiamo imparato molto da lui e continueremo sulla sua strada, più soli adesso, molto più soli, ma consapevoli dell’eredità che ci ha lasciato e di cui portiamo la responsabilità insieme a tutti coloro che credono a questa battaglia e vogliono proteggere l’acqua.
Ti siamo grate e grati, Emilio, per tutto quello che hai continuato a fare anche quando la salute fisica incominciava a tradirti: non ci hai mai fatto mancare il tuo sorriso e i tuoi consigli.

Ci peserà la tua mancanza, ma siamo convinti che troverai il modo di restare comunque con noi.

5 luglio 2025, Comitato Milanese Acqua Pubblica – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

E infine il ricordo fatto a Radio Popolare da Vittorio Agnoletto, che con lui ha condiviso decenni di lotte:

Ci ha lasciati poche ore fa Emilio Molinari. Emilio ha iniziato a fare politica alla fine degli anni 60 alla Borletti, dove ha fondato il CUB, uno dei Comitati Unitari di Base, è poi stato tra i fondatori di Avanguardia Operaia, dove ha contribuito a integrare le lotte operaie e studentesche e quelle del sociale.

A metà degli anni ’70 partecipa alla nascita di Democrazia Proletaria e diventa uno degli animatori del referendum contro il taglio della scala mobile. Dopo lo scioglimento di DP partecipa a livello nazionale e internazionale al movimento e nel 2011 al referendum in difesa dell’acqua pubblica. Negli ultimi anni ha aderito a CostituzioneBeniComuni. E’ stato consigliere regionale denunciando episodi di corruzione risultati fondamentali nel favorire l’avvio di Mani Pulite. Consigliere comunale, parlamentare europeo e senatore, ha portato nelle istituzioni la forza delle lotte sociali.

Il saluto a Emilio sarà alla Camera del lavoro (Corso di Porta Vittoria, Milano) mercoledì 9 alle ore 15.