“La pace si impara, la pace si insegna”: con questo invito si è stato chiuso il primo incontro dell’edizione bergamasca di EireneFest, martedì 22 aprile, con Aluisi Tosolini, filosofo dell’educazione, coordinatore del comitato scientifico Casco Learning e coordinatore nazionale della Rete delle scuole della pace.

Tosolini ha lanciato diversi spunti di riflessione su come sia importante narrare la pace all’interno dei nostri istituti scolastici. Una pace che non si identifica solamente con un’assenza di conflitto ma che deve entrare a far parte della vita quotidiana delle persone.

Un affondo importante è stato fatto sulla dimensione trasformativa, così la chiama Aluisi, della pace che deve essere in grado, piano piano, di trasformare la nostra società ed entrare in maniera preponderante all’interno della nostra cultura, trasformando, appunto, le nostre vite. La scuola ha un ruolo centrale come soggetto educante e la Rete delle scuole per la pace mette a disposizione competenze e conoscenze che anche i più giovani dovrebbero avere per essere futuri uomini e donne capaci di pace.

Non ci sono standard definiti. Ogni istituto deve calare “la pace” all’interno del proprio sistema e delle esigenze del proprio territorio. Solo così la pace può essere costruita tutti i giorni, nella quotidianità e nell’educazione di chi, a breve, avrà in mano il nostro pianeta, ricordandoci che “l’unica soluzione è la Pace”.

L’incontro è stato aperto dal saluto di Daniele Rocchetti, direttore artistico della 66° Fiera dei Librai, che ospita per la prima volta EireneFest, e coordinato da Stefano Remuzzi, direttore dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Bergamo.