In un’atmosfera intensa e partecipata, si è svolto, il 4 Aprile, presso la Biblioteca della Nonviolenza di San Lorenzo a Roma l’incontro con Tiziana Morgante, autrice del libro “Educare e Disobbedire: in dialogo con Danilo Dolci”. Un evento speciale promosso dal Club del Libro, che ha richiamato docenti, educatori, genitori, studentesse, studenti e persone desiderose di riscoprire il senso profondo dell’educazione come atto trasformativo.

L’incontro, moderato da Federica Fratini, ha rappresentato un vero e proprio viaggio tra parole, esperienze e idee guidato dalla voce appassionata di Morgante, allieva diretta di Danilo Dolci e testimone vivente di un pensiero ancora oggi rivoluzionario. Il suo libro, che intreccia teoria e pratica, è stato il punto di partenza per una riflessione corale sulla necessità di un’educazione dialogica, fondata sulla maieutica reciproca e sull’ascolto profondo.

“Un educatore non conduce, ma coordina, co-organizza. Non insegna certezze, ma suscita domande”, ha spiegato Morgante davanti a un pubblico attento e partecipe.

A rendere l’incontro ancora più significativo è stata la presenza di rappresentanti di due generazioni di “piccoli-grandi esseri umani” che Tiziana ha accompagnato nella crescita all’IC Piersanti-Mattarella di Roma. Ex allieve e allievi si sono alternati negli interventi, portando testimonianze vive e commoventi del suo impatto umano ed educativo. Una comunità educativa in carne e ossa, cresciuta nel tempo grazie a un filo invisibile ma tenace: quello del dialogo autentico e della fiducia nella persona.

Durante la serata si è parlato non solo di Dolci, ma anche dell’eredità condivisa con altri grandi maestre e maestri del Novecento – da Maria Montessori a Paulo Freire, da don Milani a Mario Lodi – tutti accomunati dalla convinzione che l’educazione sia un processo di liberazione e cambiamento sociale.

Tiziana ha ribadito il grido di Gustavo Zagrebelsky: “Mai più senza maestri”, perché – come ricordava lo stesso Dolci – “ciascuno cresce solo se sognato”. E abbiamo bisogno di guide che sappiano sognare con noi, non di trasmettitori di contenuti prefabbricati.
Molto apprezzato il riferimento alla cosiddetta “classe capovolta”, una metodologia oggi in voga ma che affonda le radici nella maieutica socratica, riscoperta e adattata da Dolci già decenni fa. Un invito, questo, a riconoscere come molte “novità” pedagogiche siano in realtà intuizioni antiche, che oggi tornano più attuali che mai.

L’incontro ha lasciato il segno non solo per la qualità degli interventi e dei contenuti, ma per l’energia umana e relazionale che si è sprigionata nel dialogo tra le persone presenti. È emersa con forza la contemporaneità del pensiero di Danilo Dolci, che oggi più che mai rappresenta una bussola preziosa per chi desidera costruire una scuola e una società più giuste, in cui ogni individuo possa essere riconosciuto, valorizzato e accompagnato a realizzare il proprio potenziale.

Il lavoro di Tiziana Morgante, così come quello di chi continua a praticare e diffondere l’approccio maieutico, dimostra concretamente che sognare un’educazione diversa non è un’illusione romantica, ma un’urgenza reale e una possibilità concreta.