I venti di guerra che soffiano da ogni direzione mettono insieme una folla capace di superare le stesse aspettative degli organizzatori: oltre centomila persone provenienti da tutta Italia hanno invaso pacificamente il centro di Roma sfilando da Piazza Vittorio Emanuele II lungo via Cavour fino al palco dei Fori Imperiali.

In piazza, tante bandiere della pace e cartelli fatti a mano, tanti giovani ma anche tanti volti segnati dalle lotte di una vita. Sul palco, le voci di chi da anni si batte per un’Italia che ripudi la guerra non solo nelle parole della Costituzione, ma anche nei fatti.

La manifestazione, promossa e organizzata dal Movimento 5 Stelle, ha visto la partecipazione di associazioni pacifiste, movimenti della società civile, sindacati di base, ANPI, Rifondazione Comunista, parlamentari del PD e semplici cittadini uniti da un messaggio chiaro: no al riarmo , basta guerre e genocidi, sì alla pace.

Giuseppe Conte, leader del M5S, ha aperto la manifestazione con parole dirette:
“Oggi siamo qui per dire che l’Italia deve essere ponte di pace, non un arsenale al servizio dei conflitti. Non si può predicare la pace e investire nel riarmo.”

L’attivista e missionario comboniano Alex Zanotelli, da sempre in prima linea nei movimenti nonviolenti, ha toccato i cuori della piazza:
“Il nostro silenzio è complicità. Ogni euro speso per le armi è un euro tolto alla scuola, alla sanità, alla vita. Disobbediamo alla logica della guerra.”

Lo storico Alessandro Barbero, applaudito a lungo, ha ricordato come la guerra non sia mai inevitabile, ma sempre una scelta politica e culturale:
“La pace non è l’assenza di guerra, è una costruzione quotidiana. E la storia ce lo insegna: quando i popoli tacciono, i potenti fanno i loro giochi. Tocca a noi alzare la voce.”

Anche Marco Travaglio, giornalista e direttore de Il Fatto Quotidiano, ha portato il suo contributo con tono pungente:
“I media raccontano solo una verità di comodo. Chi parla di pace viene zittito, deriso o accusato di essere filo-qualcosa. Noi oggi diciamo che la pace non ha bandiere: ha coscienza.”

Un messaggio forte e collettivo si è alzato da Roma oggi: la guerra non è mai la risposta. Le migliaia di persone in piazza hanno dimostrato che esiste un’Italia che non si rassegna alla logica dei blocchi contrapposti, che chiede investimenti nella cooperazione, nella solidarietà, nella giustizia sociale.

Pressenza ha realizzato una diretta stramingda tutte le manifestazioni contro il riarmo che potete rivedere qui.

Foto di Patrizia Londero

Cronaca di Giuliano Santoboni