Il Presidente del Kazakhistan ringrazia per la produttiva settimana di lavoro.
Il tema toccato il 7 marzo riguarda la “facilitazione” ossia le azioni da intraprendere per rimuovere eventuali ostacoli che si dovessero presentare in fase attuativa del trattato.
A tal proposito il presidente di OPANAL (Organismo per la proibizione delle armi nucleari in America Latina e nei Caraibi) rimarca l’estrema importanza del trattato di Tlatelolco che permette una vasta nuclear free zone nel continente americano e dev’deve essere preso a modello per il tema facilitazione e universalizzazione nell’ambito del TPAN definendo una complementarietà naturale verso il TPAN stesso.
Quindi interviene Susi Snyder (ICAN), sottolineando come in Europa si stia diffondendo la pericolosa idea che la deterrenza legata alle armi nucleari garantisca di vivere in sicurezza.
Occorre lavorare in Europa per cambiare paradigma, in quanto il TPAN è molto più di un trattato sulla proibizioni delle armi nucleari, dato che si può collegarlo ai diritti umani e all’assistenza delle vittime.
Occorre continuare a lavorare su tutte le forme e le cornici che il TAPN ci offre.
Il delegato austriaco Alexander Kmentt, preoccupato per le crescenti tensioni geopolitiche, ringrazia la Thailandia e l’Irlanda per il lavoro sulla complementarietà, che assume una valenza decisiva per aprire dialoghi verso altri trattati passando per tutti i canali diplomatici possibili. Ricorda e riassume i mandati del Secondo Incontro degli Stati Parte (sigla in inglese 2MSP), i punti chiavi e le raccomandazioni che devono essere usati come una sorta di roadmap dei lavori tra una riunione e l’altra.
Di seguito i contenuti delle slide presentate.
Mandato del 2MSP
- Esprimere le preoccupazioni per la sicurezza nell’ambito del TPAN.
- Sfidare il paradigma della deterrenza nucleare con le prove scientifiche sulle conseguenze umanitarie e sui rischi delle armi nucleari
- Migliorare il lavoro per promuovere la logica di fondo del TPAN.
- Universalizzazione e coinvolgimento dei Paesi o degli stakeholder scettici sul TPAN
Processo consultivo
Stati parti, firmatari, gruppo consultivo scientifico, ICRC (International Committee of the Red Cross) ICAN, esperti
I Paesi facilitatori devono presentare al 3MSP non un documento (di consenso) da adottare, ma un rapporto con analisi e raccomandazioni da presentare agli Stati parti del TPAN. Si tratta di uno strumento/risorsa da cui gli Stati parte possono attingere in futuro
Struttura del rapporto
- Sintesi: riepilogo con azioni politiche
- Introduzione: contesto, mandato e obiettivi
- Dettaglio dei risultati: preoccupazioni sulla sicurezza nell’ambito del TPAN, rischi e vie per sfidare la deterrenza nucleare
- Raccomandazioni: coinvolgimento degli Stati nord-occidentali e delle aree di ricerca nei forum
- Allegati: contenuto in “documenti di background” @3MSP sito web. Testo concordato, guida, domande, domande agli Stati dotati di armi nucleari e agli alleati e ulteriori aree di ricerca
Punto chiave 1. Conseguenze umanitarie e rischi delle armi nucleari dal punto di vista degli Stati parti del TPAN
- Conseguenze più gravi, complesse e globali di quanto si pensasse in precedenza, con impatti multipli e diretti sugli Stati aderenti al TPAN
- Nessuna regione nel mondo resterebbe immune
- Ciò crea minacce alla sicurezza per gli Stati TPAN, poiché tutti gli Stati portano con sé i rischi delle atomiche. Cercare di eliminare questi rischi è una responsabilità primaria e una preoccupazione legittima per gli Stati TPAN
- L’eliminazione è lo “standard dell’obiettivo di riduzione del rischio”
Punto chiave 2. Paradigma della deterrenza nucleare
- Incertezza legata alla deterrenza nucleare:
- Miti relativi a: stabilità, prevedibilità, razionalità, possibile pregiudizio ed eccesso di sicurezza
- La teoria della deterrenza nucleare astrae la realtà e i rischi delle conseguenze delle armi nucleari
- Valutare le conseguenze e i rischi umanitari rispetto ai “benefici per la sicurezza”:
- Non sapere come la deterrenza nucleare “lavora”, ma sapere che è infallibile
- Riscontrare maggiore evidenze sulle conseguenze e sui rischi relativi alla “stabilità” della deterrenza
- Riconoscere l’incertezza e applicare i principi con prudenza
- Perseguire la via dell’eliminazione è una riposta razionale e realista ai pericoli nucleari e alle crescenti prove scientifiche
Punto chiave 3. Raccomandazioni
- Reportistica
- Coinvolgimento e trasparenza
- Ricerche prioritarie
Prossimi passi
- Rendere operative le raccomandazioni nel prossimo periodo inter-sessionale da decidere tra gli Stati Parti
- Utilizzare il report/i risultati per le attività congiunte
- Universalizzazione
- Coinvolgimento degli scettici nei riguardi del TPAN
- Coinvolgimento di altri stakeholder come accademici, studi legali, ecc.
La sessione mattutina volge al termine, ma prima della pausa pranzo occorre sottolineare l’intervento dell’ex Sindaco di Hiroshima, che chiede a gran voce di aprire il prima possibile un dibattito tra i Paesi nucleari sul NFU, come già adottato da Cina e India.
Il presidente annuncia che il prossimo incontro degli Stati parte si svolgerà sempre a New York dal 30 novembre al 4 dicembre 2026 e sarà presieduto dal Sudafrica, cosa che suscita felicitazioni e speranze.
Una volta approvati una serie di ordini del giorno, i lavori si concludono nel pomeriggio con le dichiarazioni finali del presidente del Kazakhistan.










