A Reggio Emilia un bosco urbano sta per essere spazzato via dalle ruspe. Il progetto è trasformarlo in un supermercato Conad (il quarto nel giro di pochi km in quella zona), e una casa di comunità: sarà costruito un palazzo di 5 piani, il superstore ed un parcheggio con oltre 650 posti auto. Il tutto sulla trafficatissima via Emilia, interrompendo così l’ultimo cuneo verde della città, che restava in mezzo a due scuole. Quasi il 70% dell’intera area “Bosco Ospizio” sarebbe distrutta.
La (brutta) storia inizia nel 2015, quando Conad Centro Nord acquista in un’asta pubblica un’area edificabile di 45.000 mq, ex casa di riposo (Ospizio) dismessa e demolita. Il parco che circondava la casa di riposo nel frattempo si è rinaturalizzato formando un’area boschiva denominata “Bosco Ospizio”, con alberi d’alto fusto, arbusti, zone umide e tantissima biodiversità.
Nel 2015 viene siglato un Atto di Accordo (ex. art. 18 della L.R.20/2000 e s.m.i.) tra Conad e Comune e messo dentro al Piano Operativo Comunale (POC), con durata quinquennale. Conad Centro Nord e i costruttori di villette dovevano, entro il 2020, data di scadenza del POC, presentare il Piano Urbanistico di Attuazione (PUA) ma lo presentarono fuori tempo massimo e il diritto edificatorio era ormai scaduto.
I costruttori non si danno per vinti e fanno ricorso al TAR di Parma che nel luglio 2022 accoglie il ricorso. Il Comune si appella al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR. Ma a novembre 2024 anche il CdS respinge la richiesta del Comune dichiarando che i costruttori hanno salvi i loro diritti ad edificare. Nell’estate 2024 si costituisce l’Assemblea Permanente Bosco Ospizio costituita da movimenti trasversali (Extinction Rebellion, Ecologia Integrale, Legambiente, Ripuliamoci) e numerosi cittadini del quartiere e della città.
Si susseguono incontri e azioni di disobbedienza civile, biciclettate, incontri con altre realtà del territorio (come il Besta di Bologna, Salviamo gli alberi di Gallarate, il Comitato difendiamo il Parco Fluviale del Secchia).
L’estate 2024, il giorno dell’insediamento del nuovo Consiglio Comunale il comitato riesce ad ottenere un Consiglio Comunale Aperto, il secondo per la città di Reggio Emilia. Tra i relatori: botanici, arboricoltori, un ricercatore del CNR, dimostrano la salute del bosco, la perdita ecosistemica dell’operazione e il calcolo errato delle compensazioni previste da Conad. Nel frattempo, nei mesi estivi, vengono raccolte quasi 2400 firme per una mozione d’iniziativa popolare, con la quale si chiede la sospensione dell’iter autorizzativo, a partire dalla sospensione della firma della Convenzione.
Ma a fine novembre 2024, pochi giorni prima della discussione in Consiglio della mozione (2/12/2024) il Comune a sorpresa firma la convenzione con la Conad, dando il via libera alla fase attuativa del progetto, esautorando il Consiglio Comunale che era chiamato ad esporsi con il voto.
Conad dal canto suo, tira dritto con la volontà di distruggere il bosco, in aspra contraddizione con il greenwashing sfacciato del suo progetto “Riforestiamo l’Italia”, che prevede lo sviluppo di nuove foreste urbane per “incrementare la biodiversità, migliorare la qualità dell’aria e avere città più verdi in cui vivere”. Quindi da una parte Conad riforesta, dall’altra distrugge boschi esistenti e sani.
Ma la mobilitazione continua. “Negli ultimi giorni i lavori sono partiti senza alcun preavviso -raccontano attiviste ed attivisti- spezzando rami e devastando il sottobosco centrale. Alcuni di noi hanno deciso di entrare, bloccando il macchinario col proprio corpo, riuscendo a fermare i tagli e a far uscire il mezzo; altri dell’assemblea erano fuori, a parlare con i giornali, raccogliere documentazioni e testimonianze, sostenere chi era dentro; purtroppo però i macchinari hanno già tagliato una buona parte, anche perché il primo giorno hanno potuto lavorare indisturbati. Poi di lì a poco è arrivata la digos e ha annotato i documenti di tutti quelli entrati, gli altri giorni ha piovuto e i lavori si sono fermati. Oggi, sabato, le ruspe sono entrate ma siamo riusciti di nuovo a fermarle. Nel bosco tra l’altro sono stati avvistati due caprioli, uno è stato recuperato e portato in un centro di recupero, l’altro non si trova. Una vergogna andare avanti con i lavori.
Facciamo un appello, chi può e vuole, venga a darci una mano, anche solo come testimonianza”.
https://www.facebook.com/share/r/12EKQXAwYh7/
Link a petizione su Change.org: https://www.change.org/p/salviamo-il-bosco-ospizio-di-reggio-emilia
Link a social Bosco Ospizio: https://www.instagram.com/bosco.ospizio.re/
https://www.facebook.com/bosco.ospizio.re
https://www.instagram.com/xrreggioemilia/
Link a video con il drone del Bosco: https://www.facebook.com/stefano.ferrari.98871/videos/340442065788438?idorvanity=717364045649169