Il 5 febbraio 2025, presso l’emittente televisiva La7, lo storico Aldo Cazzullo, affiancato dagli inviati Claudia Benassai e Raffaele di Placido, ha dedicato la sua Giornata particolare a Cristoforo Colombo: la Scoperta dell’America.
Su questa “scoperta” leggiamo una poesia di Bertolt Brecht che ci spinge a fare anche una seria riflessione sui recenti governi di nuovi “imbianchini… di natura hitleriana”.
A Los Angeles davanti al giudice che esamina coloro
che vogliono diventare cittadini degli Stati Uniti
venne anche un oste italiano. Si era preparato seriamente
ma a disagio per la sua ignoranza della nuova lingua
durante l’esame alla domanda:
che cosa dice l’ottavo emendamento? Rispose esitando:
1492.
Poiché la legge prescrive al richiedente la conoscenza della lingua nazionale,
fu respinto. Ritornato
dopo tre mesi trascorsi in ulteriori studi
ma ancora a disagio per l’ignoranza della nuova lingua,
gli posero la domanda: chi fu
il generale che vinse nella guerra civile? La sua risposta
fu: 1492. (Con voce alta e cordiale). Mandato via
di nuovo e ritornato una terza volta,
alla terza domanda: quanti anni dura in carica il presidente?
Rispose di nuovo: 1492. Orbene
il giudice, che aveva simpatia per l’uomo, capì che non poteva
imparare la nuova lingua, si informò sul modo
come viveva e venne a sapere: con un duro lavoro. E allora
alla quarta seduta il giudice gli pose la domanda:
quando fu scoperta l’America?
E in base alla risposta esatta,
1492, l’uomo ottenne la cittadinanza.
(Da Poesie di Bertolt Brecht. Ed. Einaudi, 1992)
Una scoperta, dunque, che ha dato l’avvio alla colonizzazione del Nuovo Mondo, all’imperialismo, al capitalismo e alla: moderna società borghese che, nata dalla rovina della società feudale, non ha fatto sparire gli antagonismi di classe. Essa ha solo creato, al posto delle vecchie, nuove classi, nuove condizioni di oppressione, nuove forme di lotta. (…)
Ha risolto nel valore di scambio la dignità della persona e ha rimpiazzato le innumerevoli libertà riconosciute e acquisite con un’unica libertà, quella di un commercio senza freni. (…)
Grazie allo sfruttamento del mercato mondiale essa ha reso cosmopolitica la produzione e il consumo di tutti i Paesi. (…)
La borghesia ha centralizzato i mezzi di produzione e concentrato la proprietà in poche mani.
(Da Borghesia e proletari di Karl Marx)
Una riflessione che ci viene suggerita, anzi ribadita, attuale oggi come non mai, anche da papa Francesco:
Ai nostri giorni, purtroppo, mentre emerge sempre più la ricchezza sfacciata che si accumula nelle mani di pochi privilegiati, e spesso si accompagna all’illegalità e allo sfruttamento offensivo della dignità umana, fa scandalo l’estendersi della povertà a grandi settori della società in tutto il mondo. (…)
La guerra è insita nel capitalismo. C’è una guerra per il denaro. C’è una guerra per le risorse naturali. C’è una guerra per il dominio dei popoli.
Urge un no forte e deciso contro i neo-governi degli imbianchini del Terzo Millennio.