Stamani a Piazzale Clodio nuova udienza del processo ai quattro ufficiali dei Servizi egiziani accusati del sequestro, tortura e omicidio di Giulio Regeni.

Ad attendere Paola Deffendi, Claudio Regeni e l’avvocato Alessandra Ballerini, la scorta mediatica del popolo giallo e di Articolo 21, con una delegazione di studentesse del Liceo Tacito e del Collettivo G. Bruno che hanno letto alcuni brani del libro “Giulio fa cose” (Ed. Feltrinelli) per poi assistere all’udienza.

Presente anche oggi il Presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti Carlo Bartoli, una voce importante perché nessuna storia venga oscurata o resti muta, come del resto ha detto anche la giornalista Constanze Reuscher, che ha voluto testimoniare la sua vicinanza alla famiglia Regeni.

L’udienza fiume ha ripreso il filo della testimonianza degli ufficiali dei ROS che puntualmente hanno riferito sulla analitica ricostruzione delle attività e dei movimenti di Giulio nel periodo precedente il rapimento. Ricostruzione che ha riguardato anche i contatti di alcuni falsi amici di Giulio, quelli a lui più vicini, quelli che lo hanno tradito.

In aula il Colonello Biscardi ha letto i report delle osservazioni di Giulio: analitiche, ricche di dettagli, di nomi. Una ricerca socio-economica accurata e partecipata.

Giulio, persona estremamente socievole ed empatica, pieno di energia e di entusiasmo. Giulio turbato quando si accorge di essere fotografato nel dicembre 2015 a una riunione pubblica di un costituendo sindacato indipendente.

Giulio che al Cairo si divide fra lo studio sul campo, il perfezionamento dell’arabo, gli amici e un affetto lontano a cui non fa mancare la presenza seppure via skype.

Questo è il Giulio raccontato da un collega ricercatore durante una lunga escussione, mentre la deposizione – che sarà di assoluta rilevanza – del Prof. Gennaro Gervasio avverrà alla prossima udienza.

Non sono mancati momenti di tensione in aula per alcuni interventi – invero talvolta apparentemente provocatori – della difesa.

Si prosegue quindi con qualche modifica del calendario il prossimo 19 giugno nell’aula bunker di Rebibbia.

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