Il Delegato del Festival di Cannes Thierry Fremaux e Iris Knobloch, Presidente, hanno rivelato alla stampa il programma dell’edizione 2024, che dal 14 al 25 maggio avrà luogo sulla Croisette, iconico lungomare della Costa Azzurra. Presidente della giuria, prima americana in questa veste, la regista e sceneggiatrice di Barbie Greta Gerwig. A chiudere il 25 maggio sarà una star di Hollywood, George Lucas – papà di Guerre stellari e Indiana Jones – che nell’occasione riceverà la Palma d’Oro onoraria, ovvero il premio alla carriera.  Il “gigante” hollywoodiano George Miller presenterà fuori concorso Furiosa: A Mad Max Saga. E ancora, tra i grandi di Hollywood, torna Kevin Costner, sempre fuori concorso, nella serie Western Horizon – An American saga.

Il glamour hollywoodiano quest’anno finisce qui per effetto degli scioperi, durati 118 giorni, che nel 2023 hanno bersagliato Hollywood e i cui strascichi – leggi film non realizzati – dureranno ancora lungo. A dispetto di quel che genericamente si crede della gente di spettacolo in America come in Italia, la loro vita non ha nulla di magico ed è lontana dal tenore economico dei rari divi superpagati.  Un regista debuttante che produca un’opera non redditizia difficilmente ne farà una seconda. Al di là delle star, tanto al cinema come in teatro, gli attori, sceneggiatori, registi, tecnici, maestranze, hanno i loro problemi a mettere insieme il pranzo con la cena. Non sono pochi i ragazzi che fanno di tutto per andare a Cannes e Venezia muniti di sacco a pelo: quello che li spinge è l’amore per il lavoro creativo, rischioso dal punto di vista economico.

Nel 2023 gli scioperanti di Hollywood, in estrema sintesi, sono riusciti ad ottenere le prime tutele contro l’intelligenza artificiale, un aumento di stipendio, hanno strappato il cosiddetto streaming participation bonus, definito un “cambiamento strutturale” nel modo in cui ricevono compensazioni dal passaggio delle loro opere alle piattaforme TV e ancora incrementi nei contributi pensionistici e nelle tutele sanitarie. Un evento che può definirsi storico.

I registi più noti in concorso a Cannes nel 2024 sono l’italiano Paolo Sorrentino con Partenope, lo statunitense Francis Ford Coppola con Megalopolis, il greco Yorgos Lanthimos con Kind of kindness e il canadese David Cronenberg  con The shrouds film.

Il Festival di Cannes è noto anche per la presentazione di opere che esplorano argomenti che maggiormente polarizzano il dibattito della nostra epoca: ad esempio The Apprentice di Ali Abbasi, selezionato in Concorso Ufficiale,  immersione nella giovinezza di Donald Trump. Racconta gli anni ’70, quando Donald Trump iniziava la sua carriera di imprenditore immobiliare ed esplora la sua complessa relazione con Roy Cohn, l’influente uomo politico che divenne il suo mentore. Tale periodo di formazione rivela le ambizioni, gli scontri e gli eventi che hanno plasmato lo spregiudicato aspirante a una seconda presidenza degli Stati Uniti. The Apprentice è interpretato da Sebastian Stan nei panni di Donald TrumpJeremy Strong in quelli di Roy Cohn e Maria Bakalova, la rivelazione di Borat 2.

Interessante The Damned (I dannati) di Roberto Minervini, selezionato nel concorso di Un Certain Regard. Per la prima volta Minervini, specializzato in uno stile che fonde documentario e finzione, si è avvalso di attori professionisti.  Durante la conferenza stampa il delegato generale di Cannes Thierry Frémaux ha dichiarato che è “la storia di giovani soldati che devono combattere contro dei nemici invisibili. La cosa interessante del film è il modo in cui Minervini rinnova la visione che abbiamo della vita quotidiana in guerra e dei sentimenti dei soldati”. Il film precedente di Minervini, Che cosa fare quando il mondo è in fiamme?, presentato in Concorso a Venezia nel 2018, affrontava il fenomeno del razzismo negli USA prendendo spunto dagli eventi violenti che, nell’estate del 2016, videro coinvolta un’intera comunità afroamericana di Baton Rouge nella Louisiana: implicitamente è un J’accuse al governo di Trump e mette in guardia l’Europa dall’odio razzista

Di seguito le opere delle sezioni più importanti, quali la competizione ufficiale e Un certain regard, che raccoglie le opere dei talenti giovani:

COMPETITION
THE APPRENTICE
Ali Abbasi
MOTEL DESTINO 
Karim Aïnouz
BIRD
Andrea Arnold
EMILIA PEREZ
Jacques Audiard
ANORA 
Sean Baker
MEGALOPOLIS
Francis Ford Coppola
THE SHROUDS
David Cronenberg
THE SUBSTANCE 
Coralie Fargeat
GRAND TOUR
Miguel Gomes
MARCELLO MIO
Christophe Honoré
FENG LIU YI DAI (CAUGHT BY THE TIDES)
Jia Zhang-Ke
ALL WE IMAGINE AS LIGHT
Payal Kapadia
KINDS OF KINDNESS
Yórgos Lánthimos
L’AMOUR OUF 
Gilles Lellouche
WILD DIAMOND
Agathe Riedinger
1st film
OH CANADA
Paul Schrader
LIMONOV – THE BALLAD
Kirill Serebrennikov
PARTHENOPE
Paolo Sorrentino
PIGEN MED NÅLEN (THE GIRL WITH THE NEEDLE)
Magnus von Horn

 

 

UN CERTAIN REGARD
NORAH
Tawfik Alzaidi
THE SHAMELESS 
Konstantin Bojanov
LE ROYAUME
Julien Colonna
1st film
VINGT DIEUX !
Louise Courvoisier
1st film
WHO LET THE DOG BITE? (LE PROCÈS DU CHIEN)
Laetitia Dosch
1st film
GOU ZHEN (BLACK DOG)
Guan Hu
THE VILLAGE NEXT TO PARADISE 
Mo Harawe
1st film
SEPTEMBER SAYS
Ariane Labed
1st film
L’HISTOIRE DE SOULEYMANE
Boris Lojkine
THE DAMNED
Roberto Minervini
ON BECOMING A GUINEA FOWL
Rungano Nyoni
BOKU NO OHISAMA (MY SUNSHINE)
Hiroshi Okuyama
SANTOSH
Sandhya Suri
VIET AND NAM 
Truong Minh Quý
ARMAND
Halfdan Ullmann Tøndel
1st film