Nel lontano 1974 durante i lavori della XII edizione del Consiglio Nazionale Palestinese, che si è svolto al Cairo, il 17 aprile è stato decretato come giornata Nazionale del detenuto palestinese. Ogni anno il popolo palestinese, sia quello in Palestina che quello costretto alla diaspora, celebra questa data ricordando i suoi detenuti/e nelle carceri israeliane, e rinnovando l’impegno e la resistenza per la loro libertà.

La fondazione palestinese che difende i detenuti sostiene che attualmente ci sono 9400 detenuti/e palestinesi nelle carceri israeliane, fra cui ci sono 70 donne, 200 bambini e 700 soffrono di vari problemi di salute. Prima del 7 ottobre il numero dei detenuti palestinesi era di circa 5000 persone, fra i quali c’erano 160 bambini, 30 donne, e 22 detenuti arrestati da molto tempo. Dopo il 7 ottobre sono stati registrati oltre 8000 fermi, a cui vanno aggiunti gli arresti amministrativi (senza nessun capo d’accusa) che aumentano quotidianamente. I detenuti appartengono a tutti gli strati sociali, sono di tutte le età e di entrambi i sessi, fra questi ci sono 56 giornalisti, 45 dei quali sono stati arrestati dopo il 7 ottobre, e fra questi ci sono 4 donne.

Ci sono oltre 600 detenuti condannati a diversi ergastoli, e il principe degli ergastoli è il detenuto Abdallah al-Barguothi che ne conta 67. L’Amministrazione del carcere israeliano ha dichiarato che 490 detenuti sono combattenti illegali e 21 sono in carcere da lungo tempo, come Mohammed al-Touss che è in carcere dal lontano 1985.

I detenuti palestinesi sono distribuiti in 23 carceri e centri di detenzione, tra le prigioni più famose ci sono Majdo, Ofar, al-Damoun e Hadarim. Va ricordato che ci sono diversi detenuti che sono membri del parlamento palestinese, come Marwan Barguothi, Ahmad Saadat, Khalida Jarar e altri.

La Fondazione palestinese per la difesa e la tutela dei/delle detenuti/e afferma, nel suo ultimo rapporto, che la campagna di arresti iniziata l’8 ottobre ha coinvolto 8270 persone di cui 520 minori. Inoltre, bisogna ricordare alla Comunità Internazionale che dal 1967 a oggi sono morte 252 persone nelle carceri israeliane.

In Israele, oltre la detenzione amministrativa, c’è un’altra forma di detenzione che è unica del suo genere al livello mondiale. Si tratta della detenzione delle salme dei/delle palestinesi che sono morti/e o sono stati uccisi/e nei carceri israeliani. Lo Stato di Israele conserva le loro salme in frigo oppure nei cimiteri assegnandogli un numero e privandoli del nome. Questa disumana procedura deve finire perché colui che muore )aldilà della sua religione, del suo credo e della sua appartenenza( ha il sacrosanto diritto di essere sepolto in modo dignitoso e umano affinché i suoi familiari abbiano il diritto di visitarlo e ricordarlo.

Infine, come prevedono gli accordi e i trattati internazionali, i detenuti non devono essere né maltratti né torturati, soprattutto quando si tratta di persone che lottano per la libertà dei loro paesi e del loro popolo. Devono essergli garantite le visite della Croce Rossa e dei familiari.

I detenuti palestinesi, in particolar modo dal 7 ottobre 2023, stanno attraversando un momento molto drammatico e difficile. Oggi ci rivolgiamo all’Autorità Nazionale Palestinese, alla Comunità Internazionale e alla Croce Rossa Internazionale, e chiediamo loro di agire in modo immediato per mettere fine agli arresti amministrativi, per curare i detenuti in precaria condizione di salute e per consegnare le salme dei detenuti ai loro familiari affinché possano seppellirli in base al loro credo. Questa non è una richiesta o una concessione, ma deve essere un diritto sancito a livello internazionale. Dobbiamo recuperare la nostra umanità.

 

يوم السجين الفلسطيني

في عام 1974، خلال أعمال الدور الثاني عشر للمجلس الوطني الفلسطيني، الذي عقد في القاهرة، تم إعلان يوم 17 أبريل من كل سنة يوما وطنيا للسجين الفلسطيني. كل عام الشعب الفلسطيني، سواء أولئك الذين يسكنون في البلاد أم في الشتات، يحتفل في هذا التاريخ متذكرًا سجنائه المحتجزين في السجون الإسرائيلية، ومجددًا التزامه ومقاومته من أجل الإفراج عنهم.

المؤسسة الفلسطينية، التي تتولى الدفاع عن السجناء، أعلنت أن هنالك حاليا 9400 محتجز فلسطيني في السجون الإسرائيلية ومن بينهم 70 امرأة و200 طفل و700 شخص يعانون من مشاكل صحية مختلفة. أما قبل يوم 7 أكتوبر، فقد تجاوز عدد السجناء الفلسطينيين حوالي 5000 شخص من بينهم 160 طفلا و30 امرأة و22 شخصا محتجزين من وقت طويل. بعد يوم 7 أكتوبر 2023 تم تسجيل 8000 اعتقال، وبالإضافة إلى هذه الأعداد ينبغي أن تُحْسَبَ الاعتقالات الإدارية (دون أي تهمة) التي تزداد يوميا. ينتمي المحتجزون إلى كل الطبقات الاجتماعية، ومن جميع الأعمار ومن الجنسين، ومن بينهم 56 صحفيا تم القبض على 45 منهم بعد يوم 7 أكتوبر وبين هؤلاء الصحفيين 4 نساء. وكذلك يوجد أكثر من 600 سجين تلقوا أحكام متعددة عليهم بالسجن المؤبد، وأمير السجناء المحكوم عليهم بالسجن المؤبد هو عبد الله البرغوثي مع 67 حكما بالسجن المؤبد. وأعلنت إدارة السجون الإسرائيلية أن 490 من المحتجزين هم مقاتلين غير شرعيين وأن 21 شخصا محتجزون من فترة طويلة، مثل محمد الطوس الذي اُعْتُقِل في عام 1985.

يتوزع المعتقلون الفلسطينيون على 23 سجنا ومركز احتجاز، والسجون الأكثر شهرة هي ماجدو، أوفار، الدامون وهداريم. ينبغي التذكير أن بعض السجناء هم نواب في البرلمان الفلسطيني مثل مروان برغوثي وأحمد سعدات وخالدة جرار وآخرون. المؤسسة الفلسطينية للدفاع وحماية المحتجزين أشارت في تقريرها الأخير إلى أن حملة الاعتقالات التي بدأت يوم 8 أكتوبر أدت إلى القبض على 8270 شخصا ومن بينهم 520 قاصرا. يجب أن نذكّر المجتمع الدولي أن 252 شخصا ماتوا في السجون الإسرائيلية من عام 1967 لحد الآن.

في إسرائيل، بالإضافة إلى الاعتقال الإداري، هناك شكل آخر من أشكال الاعتقال فريد من نوعه في العالم. وهذا هو اعتقال جثث السجناء الفلسطينيين الذين ماتوا أو قُتِلُوا في السجون الإسرائيلية. وتقوم دولة إسرائيل بتخزين جثثهم في الثلاجة أو في المقابر من خلال منحهم أرقاما وحرمانها من أسمائهم.

يجب أن يتوقف هذا الإجراء الوحشي لأن من يموت (من واراء دينه وإيمانه وانتمائهم) له الحق المقدس في دفن كريم وإنساني وله الحق في تلقي زيارات من أسرته التي لها الحق في الذكرة.

وأخيرا، ووفقا المعاهدات والمواثيق الدولية، يجب ألا يتعرض السجناء على لسوء المعاملة أو على التعذيب، خاصة عندما يتعلق بالناس الذين يناضلون من أجل حرية بلدانهم وشعوبهم. يجب أن يكون السجناء قد ضمنوا زيارات الأسرة والصليب الأحمر.

خاصة منذ 7 أكتوبر، يمر السجناء الفلسطينيون بوقت مأساوي وصعب للغاية. واليوم نخاطب السلطة الوطنية الفلسطينية والمجتمع الدولي والصليب الأحمر الدولي، ونطالبهم بوضع حد للاعتقالات الإدارية فوراً، برعاية السجناء الذين يعانون من ظروف صحية غير مستقرة وبعودة الجثث إلى عائلاتهم حتى يتمكنوا من دفنهم حسب معتقداتهم. وهذا ليس طلباً أو امتيازا، بل يجب أن يكون حقاً معترفاً به دولياً. يجب أن نستعيد إنسانيتنا.

ترجمة ميكيليه نيكوليتي وجورجيا بوميتتي