In vista del 21 marzo, Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, abbiamo deciso di intervistare la professoressa Eugenia Mellea, Segretaria Generale dell’associazione MUTUELLE DELLA SOLIDARIETA’ DEI SENEGALESI IN ITALIA (https://www.mutuelledeisenegalesi.org/), che tra le varie attività si occupa di prevenire il razzismo attraverso la cultura e lo sport.

Come reputa, vista la sua esperienza, la situazione riguardo al problema del razzismo in Italia?

Io ritengo che, ad oggi, non ci siano i margini per parlare di integrazione a 360 gradi e, trasversalmente, si riscontrano segni tangibili di razzismo o scarsa inclusione.

Seppure l’Italia, dal punto di vista normativo e legislativo, sia all’ avanguardia, di fatto non vi è, nella maggior parte delle situazioni, una valorizzazione dei talenti del mondo intellettuale, sportivo, per citare alcuni esempi, scevri e liberi da pregiudizi e stereotipi. Ciò dal punto di vista sociale è molto pericoloso perché è l’anticamera della marginalità e degrado che connotano molte realtà italiane.

Non voglio addentrarmi in dibattiti politici ma è un errore puntare solo all’accoglienza e tralasciare la parte successiva spesso sommersa e discriminatoria.

Ritengo che occorra dare attuazione all’art. 2 della costituzione e dare voce alle associazioni parte integrante del tessuto democratico.

Come nasce la vostra associazione e quali sono i suoi obiettivi?

L’associazione nasce per creare una nuova leadership del tessuto associativo; mira a politiche incentrate sulla mutualità e il welfare dei senegalesi in Italia duramente compromesso dalle vicende economiche a partire dal 2008. Punta a sviluppare sinergia con le istituzioni per implementare progettualità e partnership sui temi cardine dell’Istruzione, dello Sport, dei servizi alla persona, della tutela della salute per citare alcuni esempi.

Chi è il presidente dell’associazione? Può raccontarci brevemente la sua storia?

Il presidente è  Moussa Fall, atleta olimpionico e recordman negli 800m in Senegal. E’ sempre stato attivo per la tutela dei diritti umani dei compatrioti senegalesi sia in Regione Toscana che in Africa, per la Cooperazione Internazionale. Fregiato di numerose onoreficenze, Ambasciatore per la Pace e lo Sport.

Cosa propone di fare per aiutare a risolvere il problema del razzismo in Italia? Quali sono state alcune delle vostre iniziative più importanti?

Credo che occorra dare attuazione alle normative italiane ed europee, a partire dalla Costituzione e dell’Agenda 2030. Dal punto di vista sociologico è opportuno scardinare la paura del diverso come elemento di disturbo, puntare alla diversità culturale come potenzialità e arricchimento, a partire dalla scuola dove ho promosso progettualità interculturali, sia in ambito sportivo che legate all’educazione interculturale.

Tra le iniziative più significative: videoconferenze che hanno coinvolto personalità del mondo accademico, UNISI, Coni, La Voce della Scuola, Club UNESCO e, in generale, tutti i meet istituzionali in aree tematiche ben specifiche. Di recente si è svolta una conferenza sul tema “Sport ed Intercultura” in collaborazione al CSI (CENTRO SPORTIVO ITALIANO) di Siena presso la Virtus di Poggibonsi (SI).

Segnalo anche, per una nuova vision della comunità senegalese in Italia,  un libro che stiamo pubblicando.

Particolarmente rilevante, in merito al settore extrascolastico, l’attivazione di un doposcuola, in collaborazione con la parrocchia. Mi preme evidenziare che le realtà extrascolastiche concorrono alla formazione educativa e della personalità dell’individuo.

A nome dell’associazione Mutuelle, del Presidente Moussa Fall, porgo i miei ringraziamenti.