Sabato 24 febbraio, in concomitanza con la grande manifestazione di Milano per la Palestina, e in occasione del secondo anniversario dello scoppio della guerra tra Federazione Russa e Ucraina si è svolta una bella, nutrita e colorata iniziativa nel quartiere Guadagna di Palermo, periferia sud della città.

Nonostante la contemporaneità di un altro sit-in (organizzato tra gli altri da Europe for Peace, dalla Rete Pace e Disarmo e dal Presidio di Donne per la Pace sempre a Palermo in piazza Vittorio Veneto, con la presenza di oltre trecento persone) centinaia di persone hanno accolto l’appello dell’Assemblea NoGuerra per contestare la fabbrica della morte “Leonardo spa”. In pochi mesi questa è stata la terza manifestazione che ha attraversato le vie del quartiere Guadagna che ospita l’industria.

Il corteo del 24, inoltre, era stato preceduto, sempre a Palermo, nella mattinata di giovedì 22 febbraio da un presidio dinnanzi al consolato USA e nel pomeriggio dello stesso giorno da un secondo dinnanzi alla sede del consolato della Federazione Russa, entrambi promossi dall’Assemblea NoGuerra.

Diverse centinaia di manifestanti (dai 400 ai 500 secondo le stime dei più), tantissimi giovani e tantissime donne, hanno animato un coloratissimo corteo che da piazza Guadagna si è snodato per le vie del quartiere fino ai cancelli della Leonardo.

Tanta gente dai marciapiedi e dai balconi ha seguito la dimostrazione. Dai microfoni del camioncino che apriva il corteo si sono alternati diversi oratori che hanno spiegato alla cittadinanza le ragioni della protesta.

A gran voce è stata denunciata l’attività di morte della Leonardo, prima industria bellica europea e sesta industria bellica mondiale, che con i suoi sistemi elettronici, con le sue armi, con i suoi mezzi e strumenti di morte è presente nel conflitto in Palestina, come in quello in Kurdistan e in Ucraina. Leonardo spa che nella vendita di sistemi di morte ha fatturato lo scorso anno quasi 15 miliardi di euro. Leonardo che con le sue consociate gestisce i sistemi informatici e radar sia in Israele che in Turchia.

Dai microfoni è stato a gran voce ribadito il chiaro rifiuto delle guerre fra Stati nazione, guerre che ingrassano i capitalisti di tutti gli schieramenti. Il sostegno e l’appoggio ai disertori di ogni fronte è stato gridato a gran voce. Sia che essi siano russi, ucraini o israeliani. Il ripudio della guerra che provoca sofferenze, distruzione e miseria fra le popolazioni è stato ribadito in modo corale. Ad oggi il genocidio perpetrato dall’esercito israeliano ha provocato solo a Gaza quasi 30000 vittime fra i civili di cui la metà sono bambini.

É stato ribadito il pieno appoggio ai resistenti palestinesi che contrastano la politica di genocidio perpetrata dal governo Netanyahu e messa in atto dall’esercito israeliano. Resistenza che può essere il presupposto per la creazione di una Palestina unica, multietnica, laica e democratica. Una Palestina avulsa dall’integralismo religioso sia ebraico che musulmano. Una Palestina che può trasformare il presente di odio e prevaricazione in un futuro di convivenza democratica e di pace.

É stata espressa anche piena vicinanza agli studenti di Pisa e Firenze violentemente caricati dalle forze di polizia durante le manifestazioni di solidarietà con il popolo palestinese sottoposto a genocidio.

Il ripudio della guerra, infine, è strettamente legato alla battaglia per liberare il territorio siciliano dalle basi militari sia della Nato che degli Stati Uniti d’America a partire dallo smantellamento del MUOS di Niscemi e dalla riconversione in aeroporto civile della base aerea Nato di Sigonella.

L’iniziativa si è conclusa con un microfono aperto davanti ai cancelli della Leonardo spa, dove sono stati posati dei fantocci che richiamavano le migliaia di bambini morti sotto le bombe israeliane a Gaza.