Gaza, continuano i bombardamenti

Nel primo giorno dell’anno, l’esercito israeliano ha ucciso 156 civili palestinesi e ne ha feriti oltre 300 in 13 stragi. A causa della mancanza di mezzi meccanici per la rimozione dei detriti non è stato possibile valutare il numero dei dispersi sotto le macerie, ma potrebbero essere diverse centinaia,. I bombardamenti sono stati intensi in tutta la Striscia, in particolare nella zona di Khan Younis. Il genocidio non si ferma.

Il governo israeliano ha annunciato due giorni fa che le operazioni militari a Gaza continueranno per tutto il 2024, ma nel nord della Striscia sta ritirando le truppe. Cinque brigate sono state riportate fuori Gaza. Il portavoce dell’esercito sostiene che il ritiro fa parte del dispiegamento delle truppe. La stampa israeliana scrive invece che il ritiro è avvenuto dopo le ingenti perdite tra i soldati nella guerriglia urbana tra le rovine di Gaza. L’offensiva prosegue principalmente a Khan Younis. Sono in corso scontri diretti tra le truppe di terra e i combattenti della resistenza. I soldati israeliani sono asserragliati nei carri armati e stanno avanzando a nord di Khan Younis per completare l’accerchiamento.

Il piano del governo israeliano è quello dello sterminio o sostituzione etnica. Il ministro estremista Bin Gvir ha dichiarato che una volta i palestinesi se ne saranno andati, si potrà iniziare la colonizzazione ebraica di Gaza.

Nel quartiere di Sheikh Raduan, dal quale si sono ritirate le truppe di occupazione, i cittadini che sono tornati a ispezionare le loro case si sono trovati di fronte a una scena raccapriccianti. Cadaveri di civili abbandonati per le strade, con una pallottola alla nuca o con raffiche di pallottole al torace. Tutte le costruzioni, comprese le scuole, i negozi e gli ospedali, sono state rase al suolo o rese inutilizzabili. Dopo i bombardamenti, sono entrasti in azione i bulldozer.

Lancio di missili da Gaza verso Tel Aviv. La stampa israeliana scrive che non ci sono stati né feriti né danni, ma soltanto spavento tra la popolazione.

Corte di Giustizia Internazionale, denuncia del Sudafrica

Il governo israeliano ha deciso di presentarsi davanti alla Corte dell’Aja per rispondere alle accuse del Sudafrica. La mossa di Tel Aviv è un tentativo di evitare o almeno ritardare una richiesta di cessate il fuoco in termini brevi.

Secondo il Sudafrica Israele sta violando i suoi obblighi ai sensi del trattato, redatto all’indomani dell’Olocausto, che rende un crimine tentare di distruggere un popolo in tutto o in parte.
Il Sudafrica ha chiesto alla corte di emettere misure provvisorie, o a breve termine, che ordinino a Israele di fermare la sua campagna militare a Gaza. Si deve sottolineare il fatto che il termine “genocidio” viene applicato alle azioni israeliane per la prima volta in un documento ufficiale internazionale.

Il Sudafrica è seriamente preoccupato per la difficile situazione dei civili coinvolti negli attuali attacchi israeliani alla Striscia di Gaza, dovuti all’uso indiscriminato della forza e all’allontanamento forzato degli abitanti. Inoltre, vi sono continue segnalazioni di crimini internazionali, come crimini contro l’umanità e crimini di guerra e di atti che raggiungono la soglia del genocidio. La Corte di Giustizia dell’Aja è un organismo dell’ONU, mentre la Corte Penale Internazionale è un accordo tra Stati.

Israele, sentenza della Corte Suprema

La Corte Suprema ha annullato una legge approvata su proposta del governo che cancellava il ruolo della stessa corte sul suo operato. Infuriate dichiarazioni dei ministri vicini a Netanyahu e dell’estrema destra. Il Ministro del Consiglio di guerra Gantz ha chiesto invece il rispetto di questo giudizio. Il leader dell’opposizione Lapid ha chiesto le dimissioni di Netanyahu, perché “la sua presenza al vertice del potere da molto tempo è dannosa”.