La mattina di venerdì 3 novembre al porto di Oakland in California un gruppo di manifestanti con le bandiere della Palestina si è incatenato a una nave della Marina americana per impedirne la partenza alla volta di Israele con un carico di armi, ribadendo la richiesta di cessate-il-fuoco.

Non era la prima manifestazione di solidarietà per la Palestina: un partecipatissimo corteo si era già svolto il 23 ottobre scorso per protestare contro i bombardamenti, ma quella di venerdì è stata una chiara azione di denuncia circa la partecipazione militare degli USA al genocidio in corso a Gaza.

Come riferito da Anbamed sabato 4 novembre si sono svolte manifestazioni di solidarietà per la Palestina nelle principali città europee, in Vietnam, in Indonesia e in vari Paesi dell’America centrale e meridionale.

Un milione di persone hanno manifestato a Giacarta, capitale dell’Indonesia. Foto di https://www.facebook.com/VPalestineTeam

Nel Regno Unito e in Irlanda decine di migliaia di persone hanno realizzato cortei e sit-in in numerose città, tra cui Edimburgo, Glasgow, Manchester, Cardiff, Liverpool, Leeds, Oxford, Sheffield, Belfast, Cork, Galway e Dublino, chiedendo un cessate il fuoco immediato. A Londra 30.000 manifestanti hanno gridato davanti alla sede del governo: “Quanti bambini dovranno morire perché vi fermiate?”. “Quanti altri civili dovranno morire prima che i leader politici ascoltino il nostro movimento globale per la pace?” ha aggiunto l’ex leader laburista Jeremy Corbyn.

Manifestazione a Londra. Foto di https://twitter.com/NotHamudy

Jeremy Corbyn alla manifestazione di Londra. Foto di https://www.facebook.com/VPalestineTeam

A Washington 300.000 persone hanno dato vita alla più grande manifestazione contro la guerra dai tempi del Vietnam, chiedendo a Biden di smettere di finanziare il genocidio a Gaza ed esigendo un cessate il fuoco immediato. La manifestazione era organizzata da Palestinian Youth Movement, ANSWER Coalition, American Muslim Alliance, The People’s Forum, National Students for Justice in Palestine, Al-Awda: The Palestine Right to Return Coalition, U.S. Palestinian Community Network (USPCN), U.S. Campaign for Palestinian Rights (USCPR) e Maryland2Palestine.

Come spiega la pagina Facebook di Jewish Voice for Peace, protagonisti del sit-in alla Grand Central Station di New York, nelle ultime settimane migliaia di ebrei statunitensi hanno protestato contro l’assalto militare israeliano a Gaza, dichiarando: “Non resteremo in silenzio mentre il nostro dolore viene sfruttato per fornire un sostegno militare al genocidio dei civili palestinesi a Gaza”.