A New York, oltre 1.000 manifestanti pacifici hanno tenuto un sit-in di protesta domenica all’ingresso del ponte di Manhattan, bloccando il traffico verso il centro di Brooklyn. Guidati da Jewish Voice for Peace, hanno srotolato striscioni con le scritte “Let Gaza Live” e “The Whole World Is Watching” mentre si sedevano sulla carreggiata cantando “Up with liberation! Down with occupation!”. La protesta si è svolta tre giorni dopo l’interruzione della parata del Giorno del Ringraziamento di Macy’s per chiedere la fine del sostegno degli Stati Uniti all’occupazione e ai bombardamenti di Israele su Gaza. Indossando tute ricoperte di sangue finto, gli attivisti si sono incollati alla strada e hanno esposto per breve tempo striscioni con le scritte “Free Palestine” e “Genocide then, Genocide now”, prima che la polizia intervenisse per arrestarli.

A Seattle, il Consiglio Comunale ha approvato una risoluzione a sostegno del cessate il fuoco. E’ stata la più grande città statunitense a farlo, ma il consigliere comunale Kshama Sawant, che l’ha proposta, l’ha definita “annacquata”, dato che è stata eliminata la condanna dell’esercito israeliano, dell’occupazione della Palestina e dei finanziamenti statunitensi a Israele.

Decine di migliaia di cubani, guidati dal presidente Miguel Díaz-Canel, hanno marciato giovedì verso l’ambasciata statunitense all’Avana, accusando gli Stati Uniti di sostenere il “genocidio” israeliano contro i palestinesi di Gaza.

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