Alle 20:11 di domenica 15 ottobre, Diana Atamaint, presidente del Consiglio Nazionale Elettorale, ha annunciato ufficialmente la vittoria del candidato Daniel Noboa Azín, con il 90% dei voti scrutinati.

Daniel Noboa Azín, candidato dell’Alleanza Nazionale Democratica, un fronte multipartitico, è un imprenditore di 35 anni, figlio di Álvaro Noboa, l’uomo più ricco dell’Ecuador, la cui fortuna deriva dalle esportazioni di banane. Con questo risultato, Noboa Azín realizza il sogno del padre, che si era candidato alla presidenza per cinque volte senza mai vincere. Con una campagna rivolta soprattutto ai giovani e alle forze anti Correa, basata sulla promessa di porre fine all’insicurezza e di attrarre investimenti stranieri, Noboa ha ottenuto il 52% dei voti validi.

Nelle sue prime dichiarazioni, ha detto che “oggi finisce la campagna elettorale e da domani si comincia a lavorare”. Nel suo breve discorso, ha ringraziato coloro che hanno votato per “un progetto politico giovane e improbabile, il cui obiettivo è riportare il sorriso nel Paese”. Luisa González, candidata di Alianza País, il movimento politico della cosiddetta Rivoluzione Cittadina, ha ottenuto il 47% dei voti. Anche González ha rilasciato le sue prime dichiarazioni, congratulandosi con il vincitore e affermando che il governo potrà contare sulla sua forza politica, la più numerosa dell’Assemblea Nazionale, “purché non privatizzi o renda più precaria l’assistenza sanitaria e l’educazione”.

Le elezioni del 2023 sono il risultato della decisione del presidente Guillermo Lasso di sciogliere l’Assemblea legislativa e di dimettersi dalla carica, convocando immediatamente le elezioni generali. Vale la pena ricordare che nell’agosto di quest’anno si sono tenute le elezioni legislative e il primo turno presidenziale, in cui Luisa González si è aggiudicata il primo posto, con uno scarto di 10 punti su Daniel Noboa, un candidato che ha costituito la sorpresa di quel primo turno.

Nel secondo turno, Noboa ha superato González, ottenendo percentuali più alte nella maggior parte delle province della Sierra ecuadoriana e dell’Amazzonia, oltre a un’alta percentuale a Quito, la capitale del Paese. Gonzalez ha vinto nella maggior parte delle province costiere, tra cui la provincia di Los Rios, territorio dell’impero bananiero di Noboa. Un fattore importante in queste elezioni è stato l’8% di voti nulli, guidato da Ecuarunari, il secondo movimento indigeno del Paese. Questa percentuale si è rivelata decisiva nel computo finale.

Vale anche la pena notare che, dopo lo scioglimento del Parlamento, le dimissioni di Lasso e i processi elettorali, i risultati finali sono praticamente identici a quelli delle elezioni del 2021, quando Guillermo Lasso vinse con il 52% e Alianza País con Andrés Aráuz si attestò intorno al 42%. Cambia tutto per non cambiare nulla?

Spetta ora al presidente eletto portare a termine il suo mandato fino al maggio 2025, quando verranno nuovamente indette le elezioni generali.

Traduzione dallo spagnolo di Anna Polo