Il capoluogo umbro e ospite del Festival Internazionale del Giornalismo ha discusso martedì scorso se conferire al giornalista/editore Julian Assange, tuttora imprigionato arbitrariamente nel Regno Unito, lo status di rifugiato politico.

La discussione è avvenuta in una commissione del Consiglio Comunale perugino, convocata appositamente in quanto la questione Assange riguarda anche la libertà di stampa e il diritto dei cittadini ad essere informati, due capisaldi della nostra democrazia.

Gli interventi iniziali di due consiglieri comunali proponenti, Francesca Tizi (M5S) e Sarah Bistocchi (PD), hanno ben chiarito le motivazioni a monte della loro proposta: dalla libertà di Julian dipende il nostro #DirittoDiSapere come cittadini.

Sono intervenuti poi Rita Martone, rappresentante di Amnesty International, il costituzionalista prof. Mauro Volpi e Nicoletta Bernardi, portavoce del movimento “Perugia per Assange”, la quale indossava una maglietta con la scritta “Exposing crimes is not a crime” (“Denunciare i crimini non è un crimine”). FREE JULIAN ASSANGE”.

Tutti hanno sottolineato l’ingiustizia e l’illegalità della detenzione di Assange nonché la tortura fisica e psicologica alla quale è sottoposto il co-fondatore di WikiLeaks sin dall’aprile 2019. E tutti hanno ribadito quanto proteggere Assange significhi proteggere i nostri diritti fondamentali di espressione e di conoscenza.

Ora rimane il passaggio della mozione in Consiglio Comunale in una data da destinarsi.

Qui la registrazione completa della seduta della Commissione: https://www.youtube.com/live/eAc4zWN8fVI

Quale sarebbero le conseguenze pratiche di un conferimento da parte del Comune di Perugia?

Se potesse beneficiare dello status di rifugiato politico in Italia, Julian Assange sarebbe di colpo protetto dall’estradizione verso gli Stati Uniti, in virtù del principio di non-respingimento contenuto in tale provvedimento. Naturalmente, perché Julian possa godere di questa protezione, il Ministero degli Esteri italiano dovrebbe poi ratificare, a livello nazionale, l’eventuale conferimento perugino. Inoltre, conditio sine qua non, Julian dovrebbe trovare il modo di venire in Italia per godere della protezione dello Stato. Attualmente, entrambe queste ipotesi sembrano alquanto remote.

Ma le circostanze potrebbero cambiare e in ogni modo il conferimento perugino ad Assange dello status di rifugiato politico lancerebbe un segnale chiaro e inequivocabile. I tribunali britannici hanno finora compiuto salti mortali per evitare di prendere posizione sulla vera natura della richiesta oltreatlantica di estradizione. Invece l’iniziativa perugina, se va in porto, la renderebbe chiarissima a tutti: Julian Assange è un perseguitato politico.  Ed è per questo che in Italia egli meriterebbe lo status di rifugiato politico.

Perugia per Assange