Lunedì 17 luglio 2023, attivisti/e del Comitato Pace e Disarmo Campania – cui aderisce anche la sede di Napoli del Movimento Internazionale della Riconciliazione (MIR Italia) – hanno inscenato un originale flash-mob davanti al Consolato onorario della Lituania alla Riviera di Chiaia, indossando tute bianche e maschere antigas per denunciare il crescente rischio che il già grave conflitto armato russo-ucraino possa subire un’ulteriore escalation anche sul piano nucleare.

La ripetuta minaccia di provocare incidenti alla maxi-centrale nucleare di Zaporižžia e l’accumulo di armi atomiche in Bielorussia, unite alle recenti esercitazioni militari della NATO nel Mar Baltico seguite a breve distanza dal vertice dell’Alleanza Atlantica a Vilnius (Lituania), stanno facendo alzare la tensione ed il livello di allarme per le devastanti conseguenze di allargamento ed aggravamento di quella guerra. I manifestanti, nel loro volantino, hanno messo l’accento sulla trentennale politica di espansione della NATO ai confini della Federazione Russa, sui costi socio-economici di un aumento delle spese militari e sul ruolo subalterno assegnato all’Italia, ma che proprio a Napoli ospita al Lago Patria il Comando Alleato per l’Europa meridionale ed orientale, guidato dallo stesso ammiraglio statunitense che presiede (nella Base di Capodichino) il Comando della U.S. Navy per l’Europa e l’Africa. Il ruolo strategico della Città Metropolitana di Napoli – hanno ribadito – oltre a confermare la già diffusa militarizzazione del territorio e la nuclearizzazione del Porto di Napoli, espone infatti gli abitanti a gravissimi pericoli, minando la pace e la sicurezza dell’intera Campania.

La manifestazione è iniziata davanti al Consolato onorario della Lituania non solo a causa dell’inopportuno Vertice NATO nella sua capitale, ma anche per denunciare il comportamento ambiguo delle autorità di uno stato aderente all’Alleanza, che però non garantisce il rispetto del diritto universale all’obiezione di coscienza. Infatti, molti disertori ed obiettori alla guerra russi e bielorussi – fuggiti in Lituania per evitare il carcere se non la pena di morte – non solo non si sono visti riconoscere lo status di ‘rifugiati’, ma sono stati incarcerati e rischiano di essere consegnati ai rispettivi governi.

Il M.I.R. Italia è già intervenuto più volte in loro favore e continuerà a battersi per il rispetto del diritto di obiettare anche in periodo di guerra e per garantire solidarietà ed assistenza ai giovani ucraini, russi e bielorussi che lo stanno facendo, rischiandola vita. I manifestanti del Comitato Pace e Disarmo, con tute bianche, striscione e bandiere della pace, hanno poi continuato a volantinare lungo tutto il lungomare di via Caracciolo, fra suscitando la curiosità dei passanti e dei clienti degli chalet, che spesso hanno espresso il loro accordo con la protesta.

 

Prof. Ermete Ferraro, Dr.Lett., Dip.A.S., O.P.C.