Bruxelles garantisce 105 milioni di euro – una parte del pacchetto di fondi della dimensione esterna – per sostenere Tunisi nel blocco delle partenze, dopo che negli ultimi giorni  molte persone in fuga dai loro Paesi sono state deportate al confine con la Libia, lasciate senza cibo e acqua proprio dalle autorità tunisine.

D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza conosce il sistema italiano dell’accoglienza di migranti: da sei anni, infatti, collabora con UNHCR nel progetto Leaving violence. Living safe. per l’accoglienza di donne migranti e richiedenti asilo.

È sulla base di questa esperienza che esprimiamo sconcerto e profonda preoccupazione per un accordo che – tra i vari punti – garantisce decine di milioni di euro per bloccare le partenze di chi ha diritto a chiedere asilo” dichiara Antonella Veltri, presidente D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza. “Sappiamo bene quanto è successo dopo gli accordi con la Libia e con la Turchia e, soprattutto visto quanto sta accadendo in questi giorni, ci aspettiamo deportazioni illegittime, campi di concentramento, torture e conseguenti viaggi sempre più pericolosi” continua Veltri. “Chi riuscirà ad approdare sulle nostre coste troverà un sistema di accoglienza al collasso, che non è in grado di dare adeguata ospitalità alle persone che arrivano in fuga da guerre, carestie e condizioni ambientali disastrose, con fragilità e traumi importanti” conclude la presidente.

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D.i.Re. – Donne in rete contro la violenza è la rete nazionale antiviolenza e si compone di 84 organizzazioni dislocate sul territorio nazionale, che gestiscono Centri antiviolenza e Case rifugio, affiancando oltre 20.000 donne ogni anno. D.i.Re e le organizzazioni socie sono attive politicamente per determinare il cambiamento culturale necessario per l’eliminazione della violenza maschile alle donne.