In occasione della Giornata Internazionale dell’Ambiente, il 5 giugno, si è svolta a Roma la presentazione del Manifesto Ecofemminista del collettivo Diverse Women for Diversity: “Fare pace con la Terra” con Vandana Shiva, Presidente di Navdanya International. Le relatrici hanno analizzato le principali minacce alla nostra biodiversità e le relative alternative agricole.

Vandana Shiva ha presentato il Manifesto, affermando che: “La maggior parte degli agricoltori del mondo sono donne, la maggior parte del cibo è coltivato dalle donne. Il cibo è la nostra economia. Abbiamo lavorato molto per mantenere la sovranità alimentare nelle mani delle donne e vogliamo dire ai patriarchi del mondo di oggi: ‘Giù le mani dalle nostre sementi, giù le mani dal nostro cibo’. Difenderemo questa bellissima terra, la sua biodiversità, il nostro cibo e il nostro futuro, con il nostro amore più profondo, e con un atto di resistenza altrettanto profondo.”

Le relatrici hanno inoltre discusso il tentativo di deregolamentare gli Ogm di nuova generazione, soprattutto nel contesto italiano, visto che le Commissioni Agricoltura e Ambiente del Senato hanno approvato all’unanimità un emendamento al Decreto Siccità che apre alla sperimentazione in campo di nuovi Ogm. Vandana Shiva ha dichiarato: “Ho accolto con gioia le dichiarazioni del vostro governo contro il cibo sintetico, ma nel momento in cui aprite le porte ai semi geneticamente modificati, il cibo artificiale è già arrivato. Le due istanze si contraddicono a vicenda.” 

Alla conferenza stampa tenutasi al mattino presso la Sala Stampa Estera, Vandana Shiva è stata affiancata da Nadia El Hage Scialabba, del Swette Center for Sustainable Food Systems, Nicoletta Dentico, responsabile del programma Global Health Justice della Society for International Development (SID), Silvia Francescon, responsabile del Programma Ecologia dell’Unione Buddhista Italiana (UBI), ed Elisa d’Aloisio, coordinatrice della Coalizione Italia libera da Ogm.

Nicoletta Dentico ha illustrato come “oggi stiamo distruggendo il pianeta, attraverso soprattutto le produzioni alimentari. Stiamo distruggendo anche la salute non solo delle persone, ma anche la salute degli animali e dell’ambiente. Il nostro malessere come persone, di cui la pandemia che tutti abbiamo ormai rimosso è stato un esempio, è l’altra faccia della medaglia dello stato di emergenza e di cattiva salute del pianeta, perché siamo interconnessi, perché non siamo assolutamente divisi.”

Nadia El Hage ha affermato che: “Se parliamo di biodiversità, rispetto al 1900 noi abbiamo perso 86% della nostra biodiversità per colpa dell’agricoltura industriale. Nei campi degli agricoltori, il 90% per cento della biodiversità è sparita, rispetto a quella che si coltivava prima. Un paradigma scientifico che guarda la quantità, la misurabilità, la replicabilità e non la qualità diventa pericoloso, perché porta a politiche che sono completamente ignare dell’etica. Ed è quello che stiamo vivendo oggi.”

Silvia Francescon ha evidenziato come ”il disastro ecologico a cui assistiamo oggi è frutto di una percezione di separazione rispetto a quello che consideriamo natura – altra, dimenticandoci di essere noi stesse e noi stessi natura. Parliamo di risorse naturali, in inglese resources, con l’idea dello sfruttamento. E non parliamo invece di sources, di fonti di vita. Ecco perché faccio appello a un uso diverso del linguaggio, perché già quello ci porta ad avere un approccio completamente differente.”

Elisa D’Aloisio ha chiarito vari aspetti dell’attuale situazione italiana rispetto ai nuovi Ogm. Affermando: “Recentemente si sono materializzate le TEA, le tecniche di evoluzione assistita, prima chiamate NBT, new breeding techniques. Entrambe le terminologie nascondono la realtà dei fatti. Si tratta di Ogm a tutti gli effetti. Abbiamo dei decreti legge in questo momento in discussione che affermano che non sono Ogm. Il decreto siccità è stato presentato come un’occasione unica per inserire un emendamento in silenzio e di nascosto: l’emendamento 9 bis. In realtà abbiamo bisogno di ancora più regole per questi nuovi Ogm rispetto a quelli già esistenti.”

Nel pomeriggio, presso la Casa Internazionale delle Donne, si è svolto un dibattito pubblico tenuto da Vandana Shiva, con Caterina Batello, Associazione Italiana per l’Agroecologia (AIDA), Samantha Caldato, Ammar Seeds, Marica di Pierri, Associazione A Sud, ed Emma Siliprandi, esperta di femminismo e agroecologia.

Queste “donne diverse per la diversità” condividono la convinzione che le differenze, i contesti, la varietà delle voci e dei modi di esprimere la cura siano fondamentali per resistere all’imposizione dell’uniformità industriale. Sono le culture diverse che guideranno la strada verso il futuro.

Le donne stanno rivendicando la sovranità dei semi e costruendo la sicurezza alimentare in tutto il mondo. Come custodi di semi e produttrici di cibo, come attiviste, ricercatrici, lavoratrici, madri e consumatrici, le donne sono impegnate nella creazione di un sistema alimentare che sia in linea con i processi ecologici della Terra, che protegga la salute e rispetti le leggi dei diritti umani e della giustizia sociale.

Il tour proseguirà a Bracciano il 7 giugno, dove Navdanya International, in collaborazione con il Biodistretto dei Laghi di Bracciano e Martignano, ha organizzato la Festa della Biodiversità, con produttori locali, movimenti della società civile e i giovani partecipanti al Progetto Biodiversità è Vita.