Ci scrive il Presidente del Centro Astalli, una delle maggiori organizzazioni italiane che si occupano di rifugiati e richiedenti asilo.

“In una recente intervista apparsa su Civiltà Cattolica (Civ. Cat. 15 aprile 2023, Quaderno 4148, pag. 183 – 190 Volume II) il direttore del Jesuit Refugee Service, p. Thomas Smolich, afferma: «I politici parlano spesso di “crisi dei rifugiati” […] Quella che è in corso è una “crisi di leadership” in risposta allo sfollamento forzato globale».

Se ci fermiamo alla cronaca dei soli ultimi anni, questa affermazione è confermata dai fatti.
Se guardiamo la questione su scala globale scorgiamo come, a livello politico internazionale, non si voglia andare a fondo delle cause delle migrazioni forzate: conflitti, cambiamenti climatici, disuguaglianze.

Se si restringe lo sguardo al contesto europeo, da anni è in atto una fuga dalle responsabilità comunitarie.

Il diritto d’asilo risulta sotto attacco, considerato sempre più come una concessione buonista, piuttosto che come un elemento centrale del vivere democratico.

Se guardiamo più a casa nostra, l’attuale governo (ma un vero coraggio e una visione sono mancati anche ai precedenti esecutivi) è prigioniero delle dichiarazioni propagandistiche semplificatorie della campagna elettorale, che gli impediscono di guardare – magari non con creatività, ma almeno con pragmatismo – al fenomeno migratorio.

La classe politica tutta, allora, per la Giornata Mondiale del Rifugiato 2023 abbia il coraggio dell’autocritica, per cambiare passo.

(Camillo Ripamonti sj)