Quello che appare essere secondo molti come il “sistema Giaccone”, Dirigente Scolastica del Ferrari di Susa, si sta arricchendo di elementi

Abbiamo raccolto due testimonianze, una di un docente e una di un’assistente amministrativa.

Il docente, di ruolo dal 1989, insegnante di laboratorio di elettrotecnica, entra a far parte dell’organico del Ferrari, nell’ambito dell’Istituto Professionale, nel 2012. A quel tempo era un rappresentante sindacale CGIL al Ferrari. Il docente ha anche collaborato con l’Ufficio Scolastico Regionale.
Nel 2016, primo anno di dirigenza Giaccone, il  professore in questione lavora su un progetto provinciale che ha anche a che fare con l’USR. Il docente ci racconta che come rappresentante sindacale ha indetto delle riunioni inerenti all’attività del sindacato all’interno dell’Istituto.

Gli è arrivato un provvedimento dell’USR che comunicava che lui non era più in quella scuola: una riassegnazione. Durante i collegi docenti, prosegue nel racconto il professore: “Io ero diventato un docente contrastivo, perché chiedevo il rispetto e l’applicazione di alcune regole”. La questione è diventata legale, in sede di conciliazione, il docente è stato riassegnato a Susa.

“Essendo considerato un docente contrastivo, in una scuola dove la Dirigente utilizza determinate modalità, essenzialmente causate a mio parere dal fatto che ritiene che la scuola possa essere un’impresa famigliare e non una comunità educante, ho deciso di trasferirmi in altra sede”.

“L’anno successivo, il 2017, una docente a me vicina (sempre del Ferrari), a causa di pochi giorni di malattia, viene deferita alla commissione medica di verifica al fine di valutarne l’idoneità all’attività lavorativa. Questa docente non aveva nessun tipo di problema, è stata giudicata, all’unanimità, a tutti gli effetti idonea all’attività”. Quell’anno è stata inviata alla commissione un’altra persona dell’organico del Ferrari.

Ornella Bollei racconta:

“Faccio una premessa: in quel periodo ero assistente amministrativa presso l’IIS “Enzo Ferrari” di Susa e mi trovavo in congedo per salute, dal 26 febbraio c.a., causa stress provocato da dispute con la Dirigente Scolastica Anna Giaccone.

In quel periodo avevo anche mio papà di 92 anni in ospedale a Susa (c’è rimasto per più di un mese).

Ero sottoposta a più visite fiscali in settimana, ma questo va bene anche perché la D.S. ne ha tutto il diritto.

Quello che è risultato essere un accanimento nei miei confronti è stato quando il giorno dei funerali di mio papà, il 19 marzo 2019, alle ore 16.00  circa è venuto il medico fiscale e chiaramente non mi ha trovata a casa.

Faccio presente che la D.S. Anna Giaccone era presente ai funerali di mio padre e mi ha pure fatto le condoglianze.

Dopo una settimana dall’evento mi è arrivata una raccomandata da parte della scuola, in cui mi si chiedeva di giustificare la mia assenza alla visita fiscale.

Essendo io assistente amministrativa ben so che quando si richiede una visita fiscale, nei confronti di un dipendente, si indica il giorno e l’ora in cui si vuole il controllo.
Quindi ho dedotto che è stato fatto appositamente per crearmi un disagio.

Il giorno dopo mi sono recata alla sede INPS di Collegno.”

Sulla vicenda di Simone Zito abbiamo pubblicato tre articoli:
– Susa, Istituto Ferrari: la perquisizione antidroga è solo la punta di un iceberg?
– Susa, operazione antidroga all’IIS Ferrari di Susa: molte le critiche
– Susa, IIS Ferrari, Zito: dopo aver resa pubblica la perquisizione antidroga è stato denunciato da Giaccone, la Dirigente scolastica

A seguito della questione relativa a  Zito sono stati emessi due comunicati sindacali:

– uno della CGIL:

– l’altro un comunicato congiunto Cobas, CUB-SUR, USB Scuola e sottoscritto Coordinamento Docenti Valsusa: