Ha destato diverse polemiche la modalità con la quale è stata effettuata dalle forze dell’ordine l’operazione antidroga

Sono molte le critiche che sono state mosse dalla politica piemontese.

Grimaldi, Deputato S.I. : “Un blitz in piena regola, in cui le forze dell’ordine hanno imposto che tutti gli allievi rientrassero in classe sequestrandoli all’interno degli spazi e vietando loro di andare in bagno. Diversi studenti si sono sentiti male o sono stati presi dal panico. Perché tutto ciò, dirigente? La questura e l’Ufficio scolastico regionale spieghino. Se non lo faranno presenterò un’interrogazione ai Ministri competenti perché non avvengano più delle operazioni spettacolari nelle nostre scuole. Il contrasto alle organizzazioni criminali e la lotta al traffico di droga non si fa in questo modo”.

Frediani, Consigliera Regionale M4O: “L’operazione, che l’Istituto e la dirigente scolastica hanno bollato come “preventiva”, è durata a lungo e ha provocato grave disagio, soprattutto nei ragazzi più fragili. Eppure, in una fase storica come quella che stiamo vivendo, tutti i professionisti e gli operatori che lavorano a contatto con i giovani concordano sulla necessità di avvicinarsi con la massima cautela ed attenzione al mondo degli adolescenti, profondamente segnati dall’esperienza della pandemia e spesso calati in contesti familiari difficili. Indicazioni che abbiamo ricevuto anche nell’ambito dell’indagine conoscitiva che si sta svolgendo in Commissione Regionale Sanità e che danno forza all’ipotesi di istituire la figura dello psicologo scolastico contenuta nella proposta di legge a mia prima firma. Riteniamo che una retata delle Forze dell’Ordine all’interno di uno spazio in cui i ragazzi dovrebbero sentirsi ascoltati e protetti non rientri tra le misure più adeguate al contrasto alla diffusione delle droghe, che dovrebbe avvenire con modalità più idonee ad un contesto educativo”.

Cristofari, Segretario provinciale Rifondazione: “Tutto quanto fa spettacolo: potrebbe essere il titolo per quanto avvenuto ieri all’IIS Ferrari di Susa. Una irruzione in piena regola dei carabinieri nella scuola, mentre era in corso una esercitazione degli studenti e delle studentesse per la sicurezza. Richiesta di documenti all’entrata, allarme antincendio, carabinieri per le scale dell’istituto, studenti e studentesse chius* nelle aule, senza neppure poter andare in bagno. Sono queste le modalità scelte per un controllo anti-droga, in barba a qualunque finalità educativa. Quale situazione di eccezionalità ha determinato tutto ciò? Ma l’importante e’ colpire l’immaginazione, far avvertire che “il clima e’ cambiato”, per cui anche simili irruzioni diventano “normalità”. Chi ha compiuto il blitz e, soprattutto, chi lo ha ordinato, chi lo ha richiesto, dovrebbero spiegare”.