Questa mattina si è tenuto un presidio in c.so Verona davanti all’ufficio stranieri indetto dall’ASGI

Molto partecipato, data l’ora e il giorno feriale, il presidio indetto dall’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione per denunciare i molti malfunzionamenti di questo ufficio della Questura .

Corso Verona è teatro di lunghe code, con qualunque condizione atmosferica, di persone richiedenti il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno. Per cercare di risolvere il problema si è creato un tavolo tra Questura, Comune e CGIL, ma con scarsi risultati.

Era presente come di consueto il camper di informazione, unico risultato scaturito dal tavolo. Svolge operazioni di assistenza verificando che coloro i quali devono richiedere o rinnovare il permesso abbiano tutti i documenti necessari e qualora il permesso sia pronto, o da notificare, accompagnano le persone all’interno per concludere la pratica. In due mesi gli operatori ci hanno detto che hanno assistito circa 1000 persone.

Questa mattina non c’erano code, questo smentisce nei fatti le dichiarazioni di Ciarambino, Questore di Torino, che ha rilasciato a La Repubblica, dichiarando che i disservizi sono legati alla sede che dev’essere ristrutturata e che i locali offerti dal Comune non sarebbero disponibili a breve. Abbiamo altresì visto pochi agenti sulla piazza prospiciente, l’agente all’ingresso era sorridente e collaborativo.

Il fatto che questa mattina non ci fossero code e che le persone migranti fossero trattate con rispetto è certamente un fatto positivo, ma diametralmente in contrasto con le molte testimonianze sia di persone migranti, che di accompagnatori italiani. Da questo si evince che ciò che subiscono i migranti in quella sede è incompatibile – persino per gli addetti – con l’opinione pubblica: una cosa da nascondere agli occhi dei cittadini e dei giuristi che oggi erano in presidio .

Sono state denunciate tutte le difficoltà che le persone migranti incontrano, conseguenza della mala accoglienza, della discriminazione, e come è stato detto, di scelte politiche persecutorie operate in modo bipartisan, da un arco parlamentare che va dal PD alle destre, seppur con stile più o meno ipocrita. Ad oggi assistiamo ad uno sbandieramento di diritti civili dei migranti, ancor più ipocrita, attuato da un centro “sinistra” che si atteggia ad opposizione.

Non sono mancati interventi sul CPR di Torino, di cui il Ministero degli Interni ha annunciato la ristrutturazione, che porterà inevitabilmente alla capienza nominale di circa 210 posti, che ne fa uno dei maggiori centri di detenzione per migranti in italia. Ristrutturazione avviata contro la volontà della cittadinanza che, anche con atti in Comune e costanti manifestazioni, da anni ne chiede la chiusura. Ricordiamo che proprio nel Conte 2 (PD-M5S) Lamorgese dichiarò in più occasioni di voler attuare  il “disegno” ideato da Minniti (allora nel PD) di creare un CPR per ogni regione.

Molte le presenze e gli interventi di associazioni e comitati, numerosi gli esponenti di Unione Popolare presenti al presidio.

La denuncia dell’ASGI sul malfunzionamento dell’ufficio stranieri della Questura:

  • L’Ufficio Immigrazione di Corso Verona rappresenta il passaggio obbligato per tutte le persone straniere che si trovano a Torino e provincia e che vogliono ottenere o rinnovare un permesso di soggiorno.Quotidianamente si rivolgono agli sportelli di C.so Verona 4 centinaia di persone, tra cui lavoratori e lavoratrici, richiedenti asilo in fuga da guerre e persecuzioni, nuclei familiari con figli minori, persone malate e vulnerabili, minori non accompagnati. Tutte hanno la stessa esigenza: il rilascio e il rinnovo dei loro documenti di soggiorno in Italia. Una volta in Corso Verona, tutte queste persone si ritrovano accomunate dagli stessi problemi:
      • Lunghissime e caotiche file all’ingresso. Le persone iniziano a mettersi in coda dalle 4-5 del mattino, in qualsiasi condizione atmosferica, senza alcuna certezza di riuscire a entrare quel giorno. Coloro che hanno un lavoro, dipendente o autonomo, perdono giornate intere, con conseguente danno per le attività produttive e per se stessi.
      • Impossibilità di prendere appuntamento avvalendosi di delegati: la Questura richiede la presenza personale dell’interessato anche solo per fissare l’appuntamento per la presentazione della pratica;
      • Tempi incerti e sempre lunghissimi per il rilascio/rinnovo dei permessi di soggiorno a qualsiasi titolo: non è raro che intercorrano molti mesi, se non anni, dalla domanda al rilascio effettivo del permesso.
      • Impossibilità di verificare online lo stato della pratica: a causa dell’incertezza dei tempi delle varie procedure, e dell’impossibilità di verificare online lo stato della pratica, le persone sono costrette a tornare numerose volte, sempre di persona, solo per poter avere informazioni sullo stato della pratica.
      • Impossibilità di fatto per i richiedenti asilo di presentare domanda di protezione internazionale: le persone provenienti da paesi in guerra e provate da viaggi estenuanti, sono costrette a recarsi di fronte agli uffici per settimane o mesi, per sperare un giorno di rientrare tra i pochi cui, in modo completamente discrezionale, la Questura consente di presentare la domanda di protezione internazionale. Questa è una delle problematiche più gravi, perché, oltre a eludere precise norme di legge, incide pesantemente sui diritti e sulle condizioni di vita di persone, anche vulnerabili, che chiedono protezione.
      • Costanti limitazioni alla registrazione delle domande di riconoscimento della protezione internazionale o di permesso per minore età nei confronti dei migranti che si dichiarano minori, che non abbiano ancora ottenuto un provvedimento di ratifica dell’età da parte del Tribunale per i Minorenni;
      • Controlli sommari e arbitrari sul merito delle domande di permesso di soggiorno da parte del personale preposto all’ingresso, che, difformemente dalle norme sul procedimento amministrativo (legge 241/90), vaglia in modo informale la documentazione in possesso delle persone straniere e decide, senza darne conto in alcun provvedimento scritto, circa la loro idoneità, rilevanza e ammissibilità.

Infine sono stati segnalati da numerosi utenti comportamenti inappropriati, talvolta incivili e aggressivi da parte del personale della Questura (addirittura sono state riferite urla, minacce e spintoni); ricambi del personale in organico hanno determinato un sensibile miglioramento sotto questo profilo; tuttavia preoccupa la persistenza delle criticità sopra evidenziate che costituisce il sostrato su cui si possono re-innescarsi dinamiche patologiche e inappropriate nei rapporti tra l’utenza e l’Ufficio.

Le dichiarazioni di Alberto Pasquero (ASGI):

Le dichiarazioni di Suad Omar (attivista per i diritti degli immigrati):