Oggi, Martedì 10 gennaio in contemporanea con la discussione nell’aula del Senato sulla conversione in legge del decreto 185 del 2 dicembre 2022, che autorizza la cessione di armi all’Ucraina per tutto il 2023, nei pressi del Pantheon si è svolto il presidio lanciato dai Disarmisti Esigenti, cui hanno aderito la WILPF Italia, il fronte umanista Europe for Peace e alcuni esponenti di Iniziativa Convergenza tra cui Marco Palombo e Patrick Boylan.

Le richieste degli esponenti del movimento pacifista e nonviolento sono riportate chiaramente nei tanti cartelli esposti: “Stop immediato all’invio di armi e all’aumento delle spese militari, perché una risposta violenta alla violenza non porta la Pace, perché alimentare il conflitto non è mai giustificabile, né creerà le condizioni del dialogo necessarie a raggiungere soluzioni concordate e soprattutto perché LE POPOLAZIONI CIVILI COINVOLTE NON VOGLIONO PIÙ NÉ MORTI NÉ FERITI”; “Meno spese militari, più risorse per la sanità pubblica al collasso”; “Scioglimento della NATO”; “La guerra è un disastro, costruiamo la Pace”; “Non esistono guerre giuste”.

Nel delicato momento storico in cui ci troviamo, che da un lato vede guerre, crisi climatica, culturale e spirituale e dall’altro l’inarrestabile nascita della prima civiltà planetaria, l’Italia avrebbe potuto scegliere di avere un ruolo importante nella costruzione dell’identità europea. Avrebbe potuto scegliere di rispolverare le arti del dialogo diplomatico, tipiche di un paese situato al centro geografico di un crocevia economico, politico e culturale. Invece, continua a scegliere di rimanere asservito alle politiche del profitto, del potere, delle armi, della guerra, in una sola parola: della violenza.

Come sarà ricordato questo governo dalla storia? Quello che si spese per riportare e garantire la Pace? O quello che alimentò la III guerra mondiale?

Ci uniamo a Papa Francesco nell’auspicare una miracolosa illuminazione nelle coscienze di chi governa, affinché si prendano decisioni per la vita e non per la morte, affinché tacciano tutte le armi e si aprano soluzioni ai conflitti attraverso il dialogo e il reciproco rispetto e soprattutto affinché si possa dirigere tutti gli sforzi e gli investimenti per aprire il futuro e non l’abisso: sanità, educazione, diritto ad una vita degna per ogni essere umano sul pianeta e ovviamente, salvaguardare il pianeta per tutte e tutti.

Federica Fratini

Fronte Umanista Europe for Peace