In questi anni il dibattito intorno alla produzione bellica della RWM Italia si è concentrato soprattutto sulle forniture di ordigni verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. Nel gennaio 2021 il governo italiano ha finalmente revocato queste licenze di esportazione. Rimangono però aperte alcune inchieste relative all’impatto devastante dei bombardamenti sulla popolazione civile dello Yemen: come abbiamo ricordato nell’ultimo post, il 20 dicembre si terrà al tribunale di Roma un’udienza che ha preso il via dalla denuncia presentata da diverse ONG, tra cui la yemenita Mwatana for Human Rights.

Nonostante il blocco di queste commesse, l’azienda è in piena attività. Dopo gli accordi di RWM con l’azienda israeliana UVision per la produzione dei micidiali “droni killer” della serie Hero (di recente venduti e impiegati sui campi di battaglia da Paesi come l’Azerbaigian e il Marocco), adesso si aggiunge un nuovo accordo “incentrato su esplosivi e bombe” con TÜBİTAK SAGE, istituto turco che si occupa di sviluppo e ricerca nel settore bellico.

Infatti dagli account social di TÜBİTAK SAGE abbiamo notizia di un nuovo protocollo di intesa con la RWM Italia, siglato nei giorni scorsi. Nel tweet del 30 novembre 2022 compare un’immagine dell’amministratore delegato Fabio Sgarzi e del dirigente della TÜBİTAK SAGE Gürcan Okumuş.

Non è la prima volta che parliamo di TÜBİTAK SAGE in relazione alla RWM Italia: già nel 2019 mettevamo in evidenza i rapporti dell’azienda con enti di ricerca e imprese governative e semi-governative dell’industria bellica turca.

Sappiamo da anni come nella Turchia di Erdogan la costante soppressione dei diritti umani si accompagni ad aggressioni belliciste e criminali, in particolare nei confronti del popolo curdo. Come riporta il comunicato della Rete Kurdistan del 23 novembre scorso, in queste settimane c’è stata una recrudescenza degli attacchi in varie regioni del Rojava/Nord-Est Siria per mano dell’aviazione turca. Molte le città colpite anche nel Sud Kurdistan/Nord Iraq. Un ottimo partner per il “business core” di RWM Italia, che mai si fa mancare la collaborazione con regimi liberticidi e criminali.

Sosteniamo chi in questo momento promuove proteste e iniziative di solidarietà per il popolo curdo e auspichiamo che lo Stato italiano applichi le sue stesse leggi e la sua Costituzione, che vietano l’esportazione di armi verso Paesi coinvolti in una aggressione bellica e blocchi quindi immediatamente ogni esportazione di ordigni prodotti dall’Italia verso la Turchia.

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