Nima Nouri, 17 anni, è stato assassinato a Karaj dalle guardie degli ayatollah con due colpi di arma da fuoco.

Nel carcere della città situata ad ovest di Teheran, c’è stata una protesta dei detenuti contro lo spostamento nel braccio della morte di un gruppo di condannati alla pena capitale.
I detenuti hanno rifiutato di rientrare nelle celle ed hanno intonato slogan contro la dittatura. I pasdaran hanno sparato. Un uomo di 31 anni è stato ucciso con un colpo d’arma da fuoco da una distanza ravvicinata. Altri 4 feriti.

La stampa del regime ha scritto che il detenuto morto era stato colpito dal lancio di pietre degli altri detenuti. Una versione palesemente falsa e smentita dalle dichiarazioni dei parenti della vittima.

Milizie pasdaran hanno identificato in una scuola di Teheran, attraverso telecamere di videosorveglianza, una ragazza di 14 anni che si era tolta l’hijab. L’hanno arrestata. Poco dopo è stata portata in ospedale con una grave emorragia. I medici hanno detto ai familiari che è stata violentata. Ipocrisia dei barbuti: predicano la castità e compiono stupri collettivi.

Ieri i miliziani pasdaran hanno arrestato la famosa attrice Taraneh Alidoosti. L’8 dicembre, dopo l’esecuzione di Mohsen Shekari Alidoosti aveva scritto sul suo account: “Il tuo silenzio equivale a sostenere l’oppressione e gli oppressori”, postando una sua foto senza copricapo. Nel 2017 il film “Il Venditore”, nel quale era la protagonista femminile, ha vinto l’Oscar per il miglior film in lingua straniera.

Un centinaio di intellettuali hanno firmato un manifesto di protesta contro le esecuzioni e contro la repressione del dissenso. “Un regime che non supporta il libero manifestarsi dell’espressione e le pacifiche manifestazioni, ricorrendo alle impiccagioni per impaurire la gente, è un regime sulla via del tramonto. Solo chi ha perso ogni legittimità ricorre alle minacce. Le sue fondamenta crolleranno”.

Da oggi in tutto l’Iran sono state dichiarate 3 giorni di sciopero e proteste dei lavoratori del trasporto, del settore petrolifero e petrolchimico. Sono entrati in sciopero ed hanno manifestato anche i vigili del fuoco, in protesta per le basse retribuzioni.