Grazie alla mediazione dell’Unione Africana è stato raggiunto un accordo di pace permanente tra il governo etiope e le forze ribelli del Fronte di Liberazione del Popolo del Tigray (TPLF).

L’impegno firmato il 2 novembre a Pretoria, in Sudafrica, dai rappresentanti del governo federale etiope e del TPLF prevede l’immediata cessazione delle ostilità con l’obiettivo di far tacere le armi e creare un’atmosfera favorevole a porre le basi per una pace permanente.

I negoziati sono stati facilitati dall’Alto rappresentante dell’Unione Africana per il Corno d’Africa, Olasegun Obasanjo, accompagnato dall’ex presidente keniota Uhuru Kenyatta e dall’ex vicepresidente sudafricana Phumzile Mlambo-Ngcuka, insieme ad altri osservatori internazionali.

Tra i punti concordati vi sono il ripristino dell’ordine costituzionale sconvolto dal conflitto nel Tigray, il rifiuto della violenza come mezzo per risolvere le divergenze politiche e la garanzia di sicurezza per l’intera popolazione.

Oltre alla promozione della riconciliazione e alla ricostruzione dei legami sociali, è previsto un quadro per la risoluzione delle questioni derivanti dal conflitto, tra cui la ripresa economica, l’impegno ad affrontare le differenze politiche e i meccanismi di monitoraggio dell’attuazione dell’accordo.

Le parti si impegnano inoltre a smobilitare i gruppi armati sotto il loro controllo e a non commettere atti di violenza palesi o occulti né azioni destabilizzanti.

Oltre alle misure di reintegrazione sociale per gli ex combattenti, si sottolinea l’impegno al rispetto assoluto dei diritti umani e alla protezione dei civili, in particolare delle donne, delle bambine e delle adolescenti da qualsiasi aggressione sessuale. Allo stesso tempo, il testo firmato rifiuta il reclutamento di bambini-soldato e promuove il ricongiungimento familiare.

Anche se l’accordo incontrerà alcune difficoltà di attuazione, il popolo etiope si aspetta ora il rispetto di quanto concordato, dopo le devastazioni prodotte da due anni di guerra.

Traduzione dallo spagnolo di Matilde Mirabella. Revisione di Thomas Schmid.