Il 30 settembre e 1° ottobre la delegazione del Comitato per la liberazione di Leonard Peltier, il più anziano detenuto politico degli Stati Uniti, appartenente alla comunità dei nativi americani, ha fatto tappa nella Valle della Maurienne (Francia).

Al loro arrivo alla stazione di Modane, le tre compagne Carol, Lona e Jean, reduci del loro intervento alle Nazioni Unite di Ginevra, sono state accolte dai resistenti No Tav francesi, che si oppongono alla costruzione del Tunnel di 57 km sotto le loro montagne, per evitare la devastazione della loro terra ed il conseguente prosciugamento delle sorgenti. Si tratta di un’opera che minaccia la loro economia e la vocazione turistica/naturalistica della zona che racchiude il primo Parco Nazionale istituito in Francia nel 1963.

Dopo una passeggiata nelle fragili bellezze naturali e storiche della zona, le donne native hanno potuto costatare lo scempio commesso da Telt, cicatrici indelebili sulle Alpi. La sera, intorno al camino, hanno ribadito che la lotta che i nativi americani conducono per salvaguardare la loro terra, la loro cultura, la loro stessa esistenza contro gli interessi economici dei loro governanti-oppressori è uguale a quella che portano avanti i No Tav.

L’indomani erano attese al Festival Zero, organizzato dalle realtà ambientaliste della Valle, per unire le lotte ecologiche (devastazione del territorio e per un’agricoltura sostenibile), sociali (sostegno delle persone migranti alle frontiere italo/francesi e alla nuova povertà), pacifiste (denuncia dell’industria bellica impiantata nella regione).

L’intervento del Comitato per Leonard Peltier ha costituito un momento di intensa comunione tra le anime alla ricerca di giustizia, uguaglianza e fratellanza, culminato nel prezioso dono fatto ai presenti da Lona, discendente della tribù dei Cheyenne: una canzone tradizionale per invocare la protezione degli spiriti degli anziani. Un momento magico che ha fermato il tempo e suscitato una commozione così forte da essere palpabile tra i presenti grandi e piccoli.

Al termine dell’intervento di Carol, Lona e Jean, un militante dell’Associazione Solidaires ha ricordato che in Francia esiste un altro prigioniero politico detenuto da 35 anni per compiacere agli Stati-Uniti: Georges Ibrahim Abdallah, militante comunista franco-libanese.

Il giorno stesso, la delegazione ha proseguito il suo tour europeo in Italia. In un ideale trait d’union tra le realtà in lotta, i compagni No Tav del versante italiano venuti al Festival Zero le hanno condotte in Val Susa, al Presidio di San Didero, intitolato recentemente a Leonard Peltier.

La storia di Leonard Peltier è diventata così la storia di un fratello che lotta per gli stessi scopi e la Terra dei nativi americani la stessa Madre Terra che i No Tav difendono da una parte e dell’altra della stessa montagna.

Leonard Peltier libero!

Foto di Hélène Gallo e Roberto Borri