Dopo la vittoria per 3-0 contro gli Stati Uniti, che ha consegnato alle azzurre il bronzo al Mondiale di volley, la stella della nazional azzurra Paola Egonu è scoppiata a piangere con il suo procuratore Marco Raguzzoni.

Un tifoso ha fatto un video che ha postato sui social network, diventato subito virale sul web. Nel video la stella della nazionale sfogandosi dice: “Mi hanno chiesto anche se fossi italiana…questa è la mia ultima partita in Nazionale, sono stanca. Non puoi capire. Vinciamo grazie a me, ma soprattutto quando si perde è sempre colpa mia...”.1 In seguito, non nel video, dirà: «Mi fa ridere pensare a persone che mi hanno chiesto perché sono italiana, mi chiedo perché con la maglia della Nazionale dovrei rappresentare chi mi scrive queste cose. Io ci metto l’anima e il cuore, non manco mai di rispetto a nessuno. Così fa male».2

Il riferimento è ai tanti attacchi, anche razzisti, ricevuti su internet, sui social, dopo l’errore nel set point del terzo parziale della semifinale persa contro il Brasile.

La stessa Egonu in un’intervista rilasciata al Corriere tre anni fa, dovendo rispondere a una domanda sul perché avesse pubblicato una frase di Mandela sul proprio profilo Instagram («nessuno nasce odiando un’altra persona per il colore della sua pelle…»3), lei spiegò: «Perché è la realtà. Il bimbo non s’accorge del colore che ha finché, a scuola, una maestra dice che è nero o giallo».4

Dopo lo sfogo, Egonu intervistata da SKY ha detto:

Sono fiera della squadra, del gruppo e di me stessa. Perché oggi è stato veramente difficile scendere in campo. Sempre un onore portare addosso la maglia azzurra, vorrei però tanto avere un’estate libera per riposare come persona, per la mia testa. Mi fa ridere pensare di aver letto persone che mi hanno chiesto perché sono italiana e mi chiedo perché io rappresento persone del genere. E poi, non voglio togliere meriti alle mie compagne, ma ogni volta a essere presa di mira sono sempre io e si va a vedere come io ho sbagliato e come avrei potuto fare meglio“.5

Il suo procuratore Marco Raguzzoni spiega: «lei dice che è stanca di essere pesantemente criticata ogni volta che sbaglia una partita come se avesse ammazzato qualcuno. Ha 24 anni e subire tutte queste critiche quando non rende al meglio in una gara è un peso pesante da sopportare. Gli ultimi giorni sono stati molto difficili e lei è provata da tutto questo».6 Poi aggiunge: “Paola è italiana al 100 per cento, nel 2022 è assurdo sentire ancora queste cose. Ma è stato lo sfogo di un momento. La pausa dall’azzurro? È normale, nella pallavolo di oggi i tornei si susseguono in maniera incessante, tra una settimana c’è già il campionato. Ma, assicuro, Paola non lascerà l’azzurro“.7

Vicina all’atleta è l’Associazione Mutuelle della Solidarietà dei Senegalesi in Italia8, che ha rilasciato un comunicato:

L’Associazione Mutuelle della Solidarietà dei Senegalesi, in linea con i princìpi cardine, della Solidarietà, dell’Inclusione, dello Sport come fattore di coesione sociale, ampiamente sostenuto nella videoconferenza del 31 maggio su Zoom e Facebook, condivide lo sgomento e lo sconforto della pallavolista Paola Egonu.

L’Associazione sostiene la necessità di sostenere i talenti emergenti dello Sport.

L’auspicio che tutti gli attori della società civile possano interagire e intervenire con politiche adeguate e consone ad una realtà globale e multiculturale.

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Fonti e Note:

3 Ibidem

4 Ibidem

8 Il sito dell’Associazione si trova a questo link https://www.mutuelledeisenegalesi.org/